21-05-30 Vazzoler, Sella di Pelsa
RIF. VAZZOLER - SELLA DI PELSA
Escursione alla base delle torri del Monte Civetta (Dolomiti di Zoldo, Belluno)
Dati tecnici
Data | 30 maggio 2021 |
Punto di Partenza | Rif. Capanna Trieste (1135 m) |
Lunghezza | 12,7 km |
Tempo | 4.00 |
Dislivello complessivo | 800 m |
Quota massima | 1951 m (Sella di Pelsa) |
Punti d’appoggio |
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Difficoltà | T |
Segnaletica | buona |
Percorso in sintesi: Rif. Capanna Trieste (1135 m) – Rif. Vazzoler (1714 m) – Sella di Pelsa (1951 m) – Casere Favretti (1827 m) – Rif. Vazzoler (1714 m) – Rif. Capanna Trieste (1135 m)
Il percorso proposto si sviluppa su versante e altopiano di massiccio dolomitico a quote di media montagna. Il dislivello è medio e sviluppato su una media lunghezza del percorso. La pendenza media è bassa.
Il percorso, con esposizione assente, inizia come mulattiera e prosegue come dopo il Rif. Vazzoler. Il percorso si sviluppa tra inizialmente su bosco rado, per poi passare ad un ambiente che alterna prati, pino mugo e qualche area detritica a grossi massi sotto le torri dolomitiche. La segnaletica è buona e i tracciati del sentiero sono ben visibili e mantenuti.
Il grado di difficoltà escursionistica è T (Turistico).
Introduzione geografica e cenni
geologici
Il Monte Civetta, 3220 m, rappresenta una
delle come dolomitiche più suggestive, soprattutto per le sue iconiche pareti
verticali costituite da roccia dolomitica. Morfologicamente, è caratterizzato
da una serie di creste verticali che si articolano in lunghezza come una serie
di torri e pinnacoli che lo fanno sembrare una vera e propria città.
Il percorso intrapreso lambisce la parte meridionale di queste torri, che dominano il percorso come grattacieli. Le più impressioni sono Torre Trieste e Torre Venezia, che si elevano verticali sopra i sentieri percorsi.
Dal punto di vista geologico, nell’area
percorsa sono presenti due formazioni dolomitiche importanti: la Dolomia
Principale e la Dolomia dello Sciliar. La Dolomia Principale (Norico, 206 Ma)
costituisce le pareti principali del Civetta e del Moiazza e si tratta di un
piastrone roccioso carbonatico spesso dai 500 ai 2000 metri che si è depositato
in un ambiente marino poco profondo interessato da intense escursioni mareali.
I cicli di alta e bassa marea caratterizzano la forte stratificazione che
presenta questa formazione rocciosa. La Dolomia dello Sciliar (Ladinico Inferiore,
228 Ma) e in parte la Dolomia Cassiana costituiscono invece le montagne periferiche del Monte Civetta (Monte
Alto di Pelsa, Framont e Coldai). Questa formazione rocciosa rappresenta invece
un ambiente di atollo corallino circondato da bacini marini profondi; questi
atolli accrescevano lateralmente per aggradazione.
La valle su cui si snoda il sentiero (Val
Corpassa) è principalmente costituita da depositi di versante con numerosi
blocchi provenienti dalle pareti. Questi depositi innescano pericolose frane e debris
flow a seguito di forti precipitazioni, che più volte hanno interrotto il
sentiero.
Percorso
Il percorso inizia al Rif. Capanna Trieste (1135 m), raggiungibile da una stretta strada (ma in buone condizioni) che
parte da Listolade e percorre la stretta Val Corpassa. La carrareccia (sentiero 555) continua seguendo il torrente Corpassa fino a quota 1289 m, dove
si guada il torrente (volendo si più anche attraversare un punte metallico, ma
attenzione, non è molto stabile e ha una sola ringhiera). Successivamente la
strada continua con una serie di tornanti sotto l’immensa mole della TorreTrieste (2458 m), che si eleva verticale sull’area ricordando molto la torre di
Barad-dur a Mordor nel Signore degli Anelli. Arrivati a Pian delle Taie (1600
m), si incontra il sentiero 558 che raggiunge la ferrata Tissi; si apre di
fronte la cresta dei Cantoni di Pelsa con all’inizio Torre Venezia (2337 m), a
lato cadono verticalmente le pareti di Torre Trieste e Cima Busazza (2894 m),
mentre alle spalle è chiaramente visibile la Moiazza (2878 m). Verso la valle
diventa ben visibile il Sass De Mura (2550 m). Proseguendo attraverso il bosco,
si raggiunge l’isolato Rif. Vazzoler (1714 m).
Dal Rif. Vazzoler si continua con il
sentiero 560 (ancora strada sterrata) lungo un versante ripido con il ghiaione
alla base di Torre Venezia. Lungo questo sentiero sono presenti enormi massi
che mostrano molto bene la struttura sedimentaria della Dolomia Principale,
della quale sono costituite le torri che troneggiano l’area. Giunti ad un
bivio, si svolta a destra verso Sella di Pelsa, inizialmente con strada
sterrata, e poi come sentiero su altopiano erboso e ghiaioso tra i Cantoni di
Pelsa a est e il versante roccioso ma poco pendente del Monte Alto di Pelsa(2417 m) a ovest. L’area presenta doline e inghiottitoi, quindi bisogna
prestare un po’ di attenzione. Dalla Sella di Pelsa (1951 m) si apre la vista
sul Col Rean con in vetta il Rif. Tissi (2250 m).
La discesa ha seguito il sentiero di
risalita, tranne qualche breve deviazione. Questa deviazione è stata effettuata
appena sotto la Sella di Pelsa, dove è stato attraversato un torrente e si è
raggiunta una radura panoramica presso Casere Favretti (1827 m). Da qua il
panorama migliore su tutte le pareti SO delle torri del Civetta e Moiazza.
Considerazioni
finali
Questo percorso permette di raggiungere
senza difficoltà alcuni punti molto interessanti del gruppo del Civetta, tra
cui una visuale molto curiosa delle famose torri situate nelle propaggini
meridionali come Torre Venezia e Torre Trieste.
La stagione, unita anche alle grandi
nevicate invernali, hanno mantenuto un quantitativo di neve tale che non si è
potuto proseguire oltre la Sella di Pelsa in quanto lo spessore superava in
alcuni punti il metro.
Galleria immagini
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| Il Rifugio Capanna Trieste (1135 m) al parcheggio in Val Corpassa |
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| L'anfiteatro dolomitico del Civetta in fondo alla Val Corpassa |
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| Risalendo il sentiero in Val Corpassa |
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| Verso valle spicca il Monte Agner (2872 m) |
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| Cima delle Nevere (2621 m) del gruppo della Moiazza a sud |
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| La Torre Trieste (2458 m) si staglia sopra di noi, la sua forma ricorda Barad-dur di Mordor |
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| Torre Venezia (2337 m) e i Cantoni di Pelsa dalla strada di salita |
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| I Cantoni di Pelsa e il Monte Alto di Pelsa (2417 m) dal Pian dele Tàie (1630 m) |
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| La Val Corpassa e l'Agner dal Pian dele Tàie |
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| I Cantoni di Pelsa sopra un bosco abbattuto probabilmente da Vaia |
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| Il Gruppo della Moiazza (2878 m) dal sentiero poco prima di arrivare al Rif. Vazzoler |
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| Il Rif. Vazzoler (1714 m) |
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| La parete verticale di 1000 m di Cima Busazza (2894 m), sullo sfondo Punta de Gasperi (2994 m), alla cui base si trova un piccolo ghiacciaio e il Bivacco Tomè |
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| Il gruppo della Moiazza dal sentiero che continua dopo Rif. Vazzoler |
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| La conca a ovest della cresta del Pelsa, ancora innevata dalla neve primaverile |
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| Il Monte Alto di Pelsa |
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| Il percorso continua ora su grosse chiazze di neve profonda |
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| Strutture dolomitiche delle creste del Civetta nei pressi di Sella di Pelsa |
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| Sella di Pelsa (1951 m), vista verso sud, dove in primo piano spicca il Lastià di Framont (2294 m) |
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| Oltre la sella lo spessore della neve diventa tale rendere difficile proseguire in assenza di ciaspole e ghette, perciò rientro |
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| Torre Venezia da una radura presso Case Favretti (1840 m). Si notano le laminazioni tipiche della Dolomia Principale, formate vai vari cicli tidali di questo ambiente di piattaforma |
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| Il Gruppo della Moiazza. A sinistra, dietro Torre Trieste, la vetta innevata di Cima delle Sasse (2878 m) |
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| Monte Alto di Pelsa |
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| Lastià di Framont dalla radura |
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| Cima della Busazza dal sentiero di discesa |
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| Il sentiero di discesa dal Rif. Vazzoler, il medesimo della salita |
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| Discesa dentro Val Corpassa, si notano i canaloni aperti sui versanti detritici alla base delle pareti del gruppo della Moiazza |
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| Torre Trieste e Cima della Busazza, ora battuti dal sole appena ritornati al Rif. Capanna Trieste |






























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