23-04-22 Monte Ferrato

 MONTE JAVELLO - MONTE FERRATO

Percorso lungo il crinale montuoso a ovest della valle del Bisenzio, passando per il Monte Ferrato (Appennino Bolognese, Prato)

Dati tecnici

Data

22 aprile 2023

Punto di Partenza

Stazione Vaiano (152 m)

Punto di Arrivo

Stazione Prato Centrale (60 m)

Lunghezza

23,4 km

Tempo

6.00

Dislivello complessivo

1060 m (salita), 1140 m (discesa)

Quota massima

931 m (Monte Javello)

Punti d’appoggio

  • Vaiano
  • Schignano
  • Prato

Difficoltà

E

Segnaletica

buona

Percorso in sintesi

  • Vaiano (152 m)
  • Schignano (470 m)
  • Monte Javello (931 m)
  • Monte Lopi (367 m)
  • Monte Piccioli (363 m)
  • Monte Mezzano (398 m)
  • Monte Ferrato (420 m)
  • Stazione Prato Centrale



Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su dorsali e pendii appenninici. Il dislivello è alto e sviluppato su una molto elevata lunghezza del percorso. La pendenza media è bassa.

Il percorso alterna strada sterrata e sentiero, con strada asfaltata nei pressi dei centri urbani. Si cammina in ambiente principalmente boschivo con rare zone aperte. Alcuni sentieri sono usati come percorsi ciclistici, è bene fare attenzione a non farsi investire. La segnaletica è buona.

Il grado di difficoltà escursionistica è T (Turistico).

Introduzione geografica e cenni geologici

A ovest della valle del Bisenzio iniziano una serie di creste montuose che a differenze di quelle situate ad est (Calvana, Morello), sono collegate a tutt’uno con il sistema appenninico principale. Le vette situate qui non sono fortemente prominenti e hanno quote intorno ai 1000 m. La vetta raggiunta, il Monte Javello, è la prima di queste ma non ha una vetta vera e propria, in quanto a partire da qui il crinale interrompe la ripida salita per presentarsi a quota costante sfiorando i 1000 m di altitudine, superandoli diversi km più avanti al Poggio al Celso (1164 m), non raggiunto per l’elevata distanza dal punto di partenza.

A sud della catena sono situati tre colli a bassa elevazione, di cui il principale e maggiormente panoramico è il Monte Ferrato. La particolarità di questi colli è dovuta alla loro composizione rocciosa, ovvero di serpentino, noto anche come Pietra Verde di Prato. Questa roccia verde, originatasi da sistema ofiolitico appennino, è stata usata insieme al Marmo di Carrara per decorare le facciate di molte chiese e basiliche toscane, soprattutto a Firenze col Duomo, il Campanile, il Battistero, Santa Maria Novella e Santa Croce per fare degli esempi. Il colore verte è proprio dovuto all’alterazione a serpentino dei minerali che componevano le rocce del mantello venuto a giorno, ovvero i pirosseni e l’olivina. L’uso della pietra in architettura è dimostrato dalle numerose cave presenti, oggi dismesse.

Dal punto di vista geologico, dopo aver già parlato del serpentino di Prato, la catena del Monte Javello è costituita da Macigno (Oligocene), a cui sovrascorrono le unità tardo-Liguridi esterne della Formazione della Monte Morello e Sillano (che costituiscono la Calvana e il Monte Morello). Queste affiorano dalle parti di Monte Lebi a metà percorso.

Percorso

Iniziamo il percorso a partire dalla Stazione di Vaiano (152 m), che è la prima fermata della linea regionale Prato-Bologna. Entriamo quindi nel paese e lo attraversiamo (senza necessariamente passare per il piccolo centro) fino ad intercettare il sentiero 414A che inizia a salire per Via Francolini. Continuiamo il sentiero (ogni tanto incrociando qualche tornante della strada) fino a sbucare poco prima del paese di Schignano. Superiamo quindi il paese con vista panoramica sui Monti della Calvana sempre seguendo la via del sentiero 414A fino a raggiungere un’ampia area barbecue (Vallupaia,590 m). Da qui prendiamo una strada sterrata, in compagnia di numerosi ciclisti, che in 7 tornanti porta in vetta al crinale montuoso. All’arrivo, una radura (Pian dei Massi, 855 m) permette una vista panoramica notevole sulla piana di Firenze, delimitata a SO dal massiccio del Monte Albano. Seguiamo il sentiero largo del crinale (410, Tramonto di un’alba) fino a raggiungere la targa del Monte Faggi di Javello a 931 m; la vetta è in mezzo al bosco e non panoramica.

Alla discesa iniziamo a dirigerci verso la meta finale, ovvero Prato. Dopo aver ridisceso la strada a tornanti sterrata, all’ultimo (quota 622 m), prendiamo un lungo sentiero che costeggia e poi scende fino a incrociare nuovamente il sentiero 410 allo spiazzo La Stoppia (575 m). Seguiamo il sentiero in discesa leggera per altri 600 m fino a superare i cavi della luce, dove voltiamo a destra prendendo il sentiero 412. La strada sterrata è prima in piano e poi scende attraversando la strada asfaltato presso una croce (I Termini, 435 m). Ora siamo in pieno crinale in direzione dei colli di serpentino. Continuiamo il crinale in discesa e con qualche modestissima breve salita superando Monte Lopi (367 m) e Casa Monte Lopi (338 m) fino a raggiungere una piccola radura presso il Colle della Casaccia (313 m). Qui si nota bene il cambiamento geologico dell’area, in quanto passiamo all’area ofiolitica.

Poco dopo prendiamo a destra il sentiero che sale il primo dei colli di serpentino, Monte Piccioli (363 m), sempre seguendo il CAI 412. Verso nord le vette appenniniche appena scese, mentre noi iniziamo a scendere verso sud in direzione dei due prossimi colli più elevati da raggiungere. Lungo la discesa per il sentiero ora aspro e roccioso, intravediamo le cave dismesse utilizzare per ricavare la Pietra Verde di Prato.

Una ripida ma breve salita ci porta in vetta al Monte Mezzano (398 m) con una prima vista verso Prato, ora sempre più vicina. Scendiamo quindi di nuovo in direzione di Monte Ferrato davanti fino a scendere al Colle del Croci (325 m), a cui segui il finale e faticoso tratto in salita per guadagnare la vetta del Monte Ferrato (420 m). Dopo la meritata pausa per l’ultima salita, iniziamo a scendere per i vari sentieri (occasionali viste alla particolarissima roccia di serpentino coi fillosilicati) arrivando nella periferia nord di Prato (77 m). Gli ultimi 5 km sono percorsi in piano per la città di Prato allo scopo di raggiungere la Stazione Prato Centrale. Parte del passaggio a Prato è avvenuto lungo le rive del Bisenzio, dove si possono ammirare le nutrie che nuotano.

Considerazioni finali

Quella effettuata è una molto lunga camminata tra i monti situati a ovest della valle del Bisenzio, appartenenti geograficamente alla propaggine toscana dei Monti Pistoiesi nell'Appennino Tosco-Emiliano. Peculiare è soprattutto il passaggio sui colli ofiolitici, dove sono stati ricavati i marmi verdi per costruire le facciate delle basiliche fiorentine.

Anche in questo caso molti tratti, specialmente gli ultimi 3 km per la periferia nord di Prato, sono la conseguenza della mancanza di ulteriori mezzi di avvicinamento oltre al treno.

Galleria immagini

Il monte Javello da Vaiano

Da Schignano (470 m) vista verso i Monti della Calvana oltre la valle del Bisenzio

Area BBQ, 600 m

Area BBQ

Larga strada di salita al Monte Javello, percorsa anche da ciclisti in mountain-bike

La piana fiorentina da un punto panoramico quota 837 m

Vista verso Pistoia e la piana fiorentina da un punto panoramico quota 855 m

Contrassegno della vetta del Monte Faggi di Javello (931 m). La vetta non è isolata, ma un crinale continuo.

Il Colle della Casaccia, 313 m

Il Monte Javello visto dalla salita a Monte Piccioli

Da Monte Piccioli verso Pistoia

Monte Piccioli, 363 m

Di fronte le prossime cime, Monte Mezzano e Monte Ferrato

Cava dismessa di Marmo Verde

Le serpentiniti, costituite da minerali fillosilicati dovuti all'alterazione dei minerali ultramafici delle rocce di mantello

Monte Mezzano, 398 m

Prato dal Monte Mezzano

Prossima discesa e risalita verso il Monte Ferrato

Monte Ferrato, 420 m

Ampia vetta del Monte Ferrato

Vetta del Monte Ferrato

Vista verso Montemurlo e lontana Pistoia con i Monti Pistoiesi

Discesa verso Prato

Sentiero con sottofondo roccioso di ofiolite

Minerali fillosilicati

Ultimo tratto in discesa prima della periferia nord di Prato

Sottofondo roccioso con ofiolite

Monte Ferrato e Monte Mezzano dalla periferia nord di Prato

La Retaia (778 m) dalla periferia nord di Prato

Il Bisenzio

Nutrie nel Bisenzio

Nutria nel Bisenzio

Briglia nel Bisenzio nei pressi del centro di Prato


Commenti

Post popolari in questo blog

Dolomiti