23-06-07 Monte Pavione

 MONTE PAVIONE

Salita al Monte Pavione da Croce d'Aune (Dolomiti di Feltre e Pale di San Martino, Belluno)

Dati tecnici

Data

7 giugno 2023

Punto di Partenza

Passo Croce d'Aune (1035 m)

Lunghezza

16,2 km

Tempo

4.30

Dislivello complessivo

1400 m

Quota massima

2335 m (Monte Pavione)

Punti d’appoggio

  • Passo Croce d'Aune
  • Rif. Giorgio Dal Piaz

Difficoltà

E

Segnaletica

buona
 

Percorso in sintesi

  • Passo Croce d'Aune (1035 m)
  • Rif. Dal Piaz (1973 m)
  • Passo Le Vette Grandi (1994 m)
  • Vette Grandi (2130 m)
  • Sella delle Cavalade (2060 m)
  • Col di Luna (2295 m)
  • Monte Pavione (2335 m)
  • Passo Croce d'Aune


Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su versante e creste dolomitiche a quote di media montagna. Il dislivello è alto e sviluppato su una elevata lunghezza del percorso. La pendenza media è moderata.

Il percorso si sviluppa quasi esclusivamente come sentiero prima su bosco e prato a quote più elevate. Nonostante il notevole sviluppo in dislivello, le difficoltà sono molto contenute e i pochi punti esposti (la cresta di Vette Grandi e un breve tratto prima della salita al Monte Pavione) sono facilmente evitabili mantenendosi ad una buona distanza. La segnaletica è buona.

Il grado di difficoltà escursionistica è E (Escursionistico).

Introduzione geografica e cenni geologici

Il Monte Pavione è la vetta più elevata del gruppo delle Vette Feltrine, situate nella porzione più occidentale delle Dolomiti appartenenti al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Presenta inoltre morfologie molto più dolci rispetto a molti dei monti situati nello stesso parco nazionale a quote simili o più basse. Visto dal versante settentrionale (Primiero) appare caratteristico con una forma piramidale.

Il Monte Pavione è costituito da Maiolica e calcari giurassici, le stesse formazioni che caratterizzano le cime delle Prealpi Venete e per questo dalle morfologie molto simili. Alla base affiorano i calcari massivi e le dolomie che caratterizzano gli strapiombi e i contrafforti basali. Notevole è l'opera dei ghiacciai su questi monti, che ha lasciato i caratteristici circhi glaciali e le valli a U.

Percorso

Iniziamo a salire da poco sopra il Passo Croce d'Aune (1035 m) seguendo il CAI 801, ultima tappa dell'Alta Via n°2, in direzione del Rif. Dal Piaz. Il CAI 801 è un sentiero alternativa rapida alla lunga strada forestale che raggiunge anch'essa il rifugio con una serie di lunghi tornanti.

Il primo tratto sale a pendenza moderata sul bosco intercettando un paio di volte la strada forestale, di cui nella seconda (Sorafontana, 1209 m), è possibile ammirare per un qualche momento la vista verso ovest con i vari paesi di Sovramonte e il vicino Monte Avena (1454 m). La salita quindi continua più ripida sempre per il versante boscoso fino ad un punto panoramico (1350 m), dove il sentiero volge a destra salendo il ripido crinale occidentale del Monte Masieron (1837 m). Si continua quindi a salire per il bosco fino ad un punto panoramico in cui la salita momentaneamente spiana (1600 m). Gli alberi iniziano a diminuire per la quota e di fronte si palesa la vista di un ancora lontano Rif. Dal Piaz situato al di sopra dei contrafforti rocciosi meridionali delle Vette Feltrine. Intercettiamo nuovamente la strada forestale (1634 m) e la seguiamo per diversi metri fino a intercettare un sentiero alla nostra destra (1668 m). Il sentiero sale ripidamente alla base di alcune paretine che, una volta aggirate, conduce ad un crinale panoramico (1727 m) sul versante orientale ripido e roccioso. Seguiamo il sentiero sul lato meno esposto del crinale (ve n'é anche uno proprio in cresta, ma è stato evitato in quanto più esposto) fino ad intercettare nuovamente la strada (1778 m). A questo punto seguiamo la strada (tagliando a piacimento i pochi tornanti brevi) fino a raggiungere il Rif. Dal Piaz (1973 m).

Dal rifugio continuiamo il sentiero che in pochi metri porta al Passo Vetta del Croci (1994 m), dove abbandoniamo il tracciato dell'AV2 e prendiamo il sentiero a sinistra che sale ripido la cresta rocciosa dove affiorano rocce lamellari tipo "Libri di San Daniele". Continuiamo il CAI 817 che sale la cresta di Vette Grandi, con occasionali precipizi a destra a cui fare attenzione. Giunti in cima a Vette Grandi (2130 m), scendiamo per Sella dalla Cavalade (2060 m), a seguito della quale inizia nuovamente la salita per le prossime cime (Col di Luna e Monte Pavione). Iniziamo quindi a salire nuovamente per il pendio erboso meridionale del Col di Luna (2295 m), seguendo il crinale che circonda il circo glaciale. Continuiamo a salire fino a sfiorare di pochi metri la vetta del Col di Luna, per poi iniziare a scendere verso la forcella che divide questa vetta dal Monte Pavione, 2200 m. Attraversiamo qualche breve nevaio tardivo con la vista verso il Primiero a nord e compiamo l'ultima faticosa salita per conquistare la cima del Monte Pavione a 2335 m.

Dalla vetta la vista è stata ostacolata dalle nubi incombenti segno del tempo in peggioramento, la pioggia stava già infatti sferzando in direzione del Passo Rolle e dei Lagorai. In particolare, l'aver udito un tuono ci spinge ad allontanarci il prima possibile da vette e crinali, spesso punti preferenziali per i fulmini. Siamo scesi velocemente in corsa quindi per il breve e abbastanza facile ghiaione che dalla forcellina quota 2200 m scende alla Busa del Cavaren intercettando presso dei ruderi il CAI 810 (1954 m). Proseguiamo il sentiero praticamente in piano seguendo i vari crinali e avvallamenti delle Vette Feltrine fino a passare poco sotto il Rif. Dal Piaz intercettando nuovamente la strada forestale (1913 m). Lungo il sentiero si possono osservare affioramenti di Maiolica tettonizzata con piccole anticlinali. Nel frattempo le nuvole diventano sempre più grigie, fino a sfociare in una breve grandinata che ci ha colto mentre scendevamo nuovamente per il CAI 810.

Considerazioni finali 

La salita al Monte Pavione è un'escursione nel complesso facile e molto bella da punto di vista paesaggistico, soprattutto per le morfologie glaciali che sono quasi uniche in questi monti. Richiede comunque un buon allenamento per l'elevato dislivello da percorrere.

Galleria immagini

Il Massiccio del Grappa e il Monte Avena (1454 m) da un punto panoramico (Sorafontana, 1209 m)

Il Rif. Dal Piaz sopra i contrafforti, vista dal piano a fine bosco a quota 1600 m

I precipizi sul versante est del crinale dopo il Masieron, 1727 m

Rif. Dal Piaz, 1973 m

Dal Passo Vetta le Croci (1994 m), la conca della Busa delle Vette

Aggirando i costoni di Rosso Ammonitico salendo a Vette Grandi

Il CAI 817 che sale la cresta di Vette Grandi

Col di Luna (2295 m) e Monte Pavione (2335 m) parzialmente annuvolati da Vette Grandi, 2130 m

Vette Grandi

Il Monte Pavione salendo il crinale del Col di Luna

Il Primiero dal Col di Luna

La sella con neve tardiva da scendere prima del Monte Pavione

Primiero dal Monte Pavione

Verso ovest, col Monte Coppolo (2062 m)

Il ripido ghiaione disceso

Il sentiero di rientro che aggira le creste del Col di Luna e Vette Grandi

Piega negli strati di Maiolica

Piccola anticlinale

Aggirando i vari costoni generati dall'attività glaciale

Pavione e Col di Luna dal sentiero

Il Monte Avena

Tempo in forte peggioramento durante il rientro

Sotto la grandine al rientro

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