2024-08-16 Ferrata Ricci - Vetta Orientale Corno Grande
FERRATA RICCI - VETTA ORIENTALE
Salita alla Vetta Orientale del Corno Grande per la via ferrata Ricci e discesa per la conca del Ghiacciaio del Calderone (Massiccio del Gran Sasso, Teramo)
Dati tecnici
Data | 16 agosto 2024 |
Punto di Partenza | Rifugio Franchetti (2433 m) |
Lunghezza | 2,7 km |
Tempo | 4.30 |
Dislivello complessivo | 480 m |
Quota massima | 2903 m (Vetta Orientale del Corno Grande) |
Punti d’appoggio |
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Sentieri | CAI 152 - 153 - 103 |
Difficoltà | EEA - III - PD |
Segnaletica | Scarsa in alcuni punti |
Percorso in sintesi:
- Rif. Franchetti (2433 m)
- Via ferrata Ricci
- Anticima nord del Corno Grande (2756 m)
- Corno Grande - Vetta Orientale (2903 m)
- Conca del Calderone (2680 m)
- Passo del Cannone (2679 m)
- Sella dei Due Corni (2575 m)
- Rif. Franchetti

Il percorso proposto si sviluppa su versante e creste a quote di alta montagna. Il dislivello è basso e sviluppato su una bassa lunghezza del percorso. La pendenza media è elevata.
Il percorso presenta principalmente come traccia, via ferrata e sentiero. La ferrata Ricci permette di salire la Vetta Orientale del Corno Grande passando a fianco del noto Paretone NE, che precipita nel versante teramano per quasi 1500 m di verticalità. I passaggi non sono complessi e raggiungono il II grado, tuttavia l'esposizione è costante. Il tratto finale che sale alla vetta è una via normale non attrezzata con passaggi a tratti esposti tipicamente di grado I/I+. La discesa alla conca del Calderone presenta due tratti attrezzati, tra cui il secondo da affrontare in disarrampicata con passaggi fino al III grado.
Il grado di difficoltà escursionistica è EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura), il grado di difficoltà alpinistico è PD (Poco Difficile).
Introduzione geografica e cenni geologici
Il Corno Grande presenta quattro vette, delle quali quella occidentale è quella più elevata con 2912 m sul livello del mare. La seconda per altezza è la Vetta Orientale a 2903 m. Il versante NE di questa vetta precipita roccioso sul lato teramano per quasi 2000 m, dei quali i primi 1000 m quasi in verticale. Il Paretone del Corno Grande è costituito da Calcare Massiccio e Dolomia Principale, è percorso lateralmente dalla Ferrata Ricci, la quale permette di raggiungere l'anticima e poi la cima vera e propria della Vetta Orientale.
La Conca del Calderone si apre circondata dalle vette del Corno Grande e ospita il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Un tempo in ghiacciaio era enorme e ricopriva l'interno vallone fino al Rifugio Franchetti. Oggi, anche a causa dei cambiamenti climatici, è ridotto a poche lingue glaciaciali e per questo, a partire dal 2019 è stato declassato a glacio-nevato.
Percorso
Iniziamo il percorso con il breve sentiero di avvicinamento in piano su ghiaia alla ferrata Ricci sul retro del rifugio Franchetti. Il primo tratto di sviluppo della ferrata è ben visibile dal rifugio e si tratta di una cengia inclinata circa 45 gradi da risalire sotto forma di placca rocciosa. Risaliamo la prima placca sfruttando l'aderenza e usando le mani come equilibrio. Terminata la prima placca continuiamo per qualche metro di cengia detritica e riprendiamo le attrezzature per la seconda rampa più facile. Al termine di questa superiamo un forcellino nuovamente in cengia detritica e completiamo questa prima parte con l'ultima facile rampa, più facile ma più detritica. Al termine di questa ci troviamo in cresta, oltre la quale il Paretone NE precipita verticale sul versante teramano. Iniziamo quindi a salire la seconda parte della ferrata con tratti più verticali (II) ed esposti, ma con roccia ottimamente arrampicabile. Saliamo i tratti ferrati con la vicina forte esposizione del Paretone fino al termine delle attrezzature, dove continuiamo per pendio roccioso fino a raggiungere l'Anticima Est del Corno Grande (2700 m).
Continuiamo la salita per il sentiero lungo il pendio in verso la Vetta Orientale. Risaliamo fino a quota 2780 m dove incontriamo il bivio con il Sentiero Attrezzato del Canalone che percorreremo in discesa. Risaliamo ora per la via normale alla Vetta Orientrale con una prima placca rocciosa (I), a cui seguono altri passaggi in arrampicata (I+) a discreta esposizione da entrambi i lati intervallate a tratti detritici talvolta scivolosi. Giungiamo quindi alla Vetta Orientale (2903 m) dove si può godere del panorama sulla Vetta Occidentale (2912 m), sul Campo Imperatore e la Conca dell'Aquila. Nel lato ovest la vetta precipita con torri dall'aspetto dolomitico nella cresta che separa la Vetta Orientale da quella Occidentale. Scendiamo nuovamente la via normale, facendo attenzione sia alle tratte detritiche esposte e scivolose che ai tratti da disarrampicare (utile per i meno esperti un cordino).
Giungiamo nuovamente al bivio quota 2780 m dove scendiamo per il Sentiero Attrezzato Ghiacciaio del Calderone che ci porta all'interno della conca stessa, dove possiamo osservare i residui del glacionevato al di sotto dei detriti. Scendiamo un primo facile tratto attrezzato, a cui segue qualche metro in pendio detritico fino al secondo tratto. Il secondo tratto è il più difficile e si tratta di scendere una parete di circa 10 m (III) sfruttando le insenature create dalla stratificazione della roccia. Una volta terminata la disarrampicata, scendiamo per un pendio di ripidi e scivolosi detriti fino alla morena terminale del vecchio ghiacciaio (2660 m). Superiamo la morena e per pendio roccioso e detritico in costa raggiungiamo la base del Passo del Cannone. Qui prendiamo a ritroso il percorso del giorno precedente scendendo alla Sella dei Due Corni (2575 m) e quindi al Rif. Franchetti.
Considerazioni finaliIl giro è breve ma piuttosto intenso in ambiente d'alta quota fortemente panoramico. La Ferrata Ricci è di media difficoltà, mentre più attenzione va fatta alla discesa alla Conca del Calderone, specialmente alla presenza di detriti e sassi che possono cadere verso le persone che stanno scendendo la parete. Il percorso è impegnatico e riservato ad escursionisti esperti con piede fermo e assenza di vertigini.
Galleria immagini
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| Il sentiero di avvicinamento e la cengia inclinata dove si sviluppa la prima parte della ferrata Ricci dal Rif. Franchetti |
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| Targhetta della Ferrata Ricci |
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| Il tratto iniziale della ferrata per rampa rocciosa |
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| Prima interruzione del cavo e passaggio per cengia detritica |
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| La seconda rampa attrezzata |
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| La terza rampa attrezzata |
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| Risaliamo per il pendio detritico e roccioso |
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| Il secondo tratto di ferrata con passaggi più verticali |
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| Il paretone NE verticale |
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| Sopra il precipizio |
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| Tratto in ferrata |
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| Nei pressi dell'Anticima est (2700 m) |
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| Il Paretone sotto l'Anticima est |
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| La Vetta Orientale dall'Anticima est |
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| Campo Imperatore e Massiccio SE |
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| Risaliamo il pendio detritico ed erboso |
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| In una forcella (2780 m) con vista verso la Conca del Calderone e la Vetta Occidentale |
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| Risaliamo per la via normale alla Vetta Orientale per passaggi su roccia (I) |
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| La Vetta Occidentale |
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| La conca di L'Aquila |
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| Campo Imperatore |
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| Conca di L'Aquila |
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| Il precipizio verso le Torri centrali del Corno Grande |
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| Esposizione importante nella via di discesa |
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| Targhetta del Sentiero Attrezzato del Calderone |
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| Scendiamo una prima parte facile attrezzata tra rocce e detriti |
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| Il colore blu del ghiacciaio rimasto nel Calderone |
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| Il secondo tratto attrezzato che scende nella conca |
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| La parete verticale da scendere nel secondo tratto attrezzato |
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| La parete discesa |
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| Proseguiamo nella morena per ricongiungerci al Passo del Cannone |
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| Una frana di detriti provocata dal forte temporale della sera prima |
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| Nel Passo del Cannone |

































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