Note tecniche e difficoltà
Il percorso proposto si sviluppa su versanti e pareti a quote di media montagna. Il dislivello è medio e sviluppato su una bassa lunghezza del percorso. La pendenza media è moderata.
Il percorso presenta principalmente come sentiero, sentiero attrezzato e via ferrata su pendii erbosi, detritici e pareti. Il Sentiero Attrezzato Astaldi è un facile e suggestivo sentiero in cengia attrezzata, a tratte esposte e situato alla base della strapiombante parete sud di Punta Anna. Le ferrate Ra Pegna e Ra Bujela si sviluppano su due torrioni dolomitici. La prima è più breve e facile, la seconda è di difficoltà media e si sviluppa su tratte verticali ed esposte, con traversi su staffe e punti dove arrampicare.
Il grado di difficoltà escursionistica è EEA (Escursionistico per Esperti con Attrezzatura), mentre il grado di difficoltà alpinistica è PD (Poco Difficile).
Introduzione geografica e cenni geologici
Le Tofane sono uno dei gruppi dolomitici più famosi e contornano a nord-ovest la conca di Cortina d'Ampezzo. Attraversato in lungo e in largo da numerose vie ferrate, quelle che andremo a percorrere sono quelle situate alla base del massiccio vicino alla conca ampezzana. Ra Pegna e Ra Bujela sono due monoliti dolomitici situati tra i rifugi Duca d'Aosta e Pomedes.
Le Tofane sono costituite da Dolomia Principale, la quale poggia sulla Formazione di Travenanzes e sulla Formazione di Heilighkreuz. La prima formazione è caratterizzata da marne e argilliti da rosse a verdi alternate a dolomie bianche, la seconda da alternanze di dolomie, calcari e arenarie di colore giallo-bruno. Queste formazioni sono ben visibili in affioramendo dal sentiero 419 che scende dal Rif. Pomedes verso il Rif. Dibona. Nel punto di contatto fra la formazione di Travenanzes e la Dolomia Principale si genera una cengia dovuta alla maggiore erodibilità delle argilliti/marne rispetto alla dolomia. Su questa cengia si va a sviluppare il Sentiero Astaldi.
Accesso
Dalla regionale 48 che sale al Passo Falzarego da Cortina d'Ampezzo, prendiamo la stradina che sale a destra intorna a quota 1700 m. Saliamo la stradina prima asfaltata poi sterrata (andare piano per la presenza degli scolatoi) fino al Rif. Dibona.
Percorso
Dal rifugio Dibona iniziamo la salita per il CAI 403 seguendo le indicazioni per il Rifugio Giussani (la stessa usata per la salita alla Tofana di Rozes). Saliamo prima per radi alberi e poi per mughi addentrandoci nel Valon de Tofana. Nel tornante a quota 2190 m prendiamo la traccia a destra che prima costeggia e poi taglia i versanti prativi con grossi massi verso la parete di Punta Anna. Raggiungiamo una cresta davanti ad uno strapiombo con vista sulla prima tratta del Sentiero Astaldi e dove possiamo indossare caschetto e kit da ferrata (più sicuro qui piuttosto che sotto la parete). Saliamo quindi la cresta fino a portarci fin quasi sotto la parete di Punta Anna, deviamo a destra e scendiamo con attenzione un canalone franoso per alcuni metri fino a raggiungere l'inizio del cavo. Seguiamo quindi il cavo tra le varie cenge formate dal contatto tra dolomia e siltite rossa, l'esposizione è variabile, ma il percorso è sempre ben assicurato nei punti stretti, facendo dimenticare il pericolo al fronte di un paesaggio davvero suggestivo tra i vari colori della roccia. A metà percorso di addentriamo in un canalone dove il cavo e alcune staffe aiutano a superate una parete appoggiata. Passiamo a fianco ad altri costoni e terminiamo il sentiero attrezzato, incrociando il CAI 419 che scende da Rif. Pomedes verso il Rif. Dibona, sentiero che prenderemo al ritorno. Proseguiamo quindi per il CAI 420, che procede prima tra mughi e intercetta poi la pista da sci. Scendiamo tenendoci alle spalle il Gruppo delle Tofane fino a raggiungere il piano con il Rifugio Duca d'Aosta (2105 m) con impianti di risalita e di fronte i due monoliti dolomiti di Ra Pegna e Ra Bujela, dove sono ubicate le due ferrate didattiche che andremo a percorrere.
Ci portiamo alla base del Ra Pegna salendo il pendio della pista da sci, dove troviamo il sentierino di avvicinamento. Il cavo inizia su un primo facile pendio a fondo roccioso di circa 10 m che ci porta alla prima facile parete appoggiata che risaliamo. Percorriamo poi un cengia intervallata da qualche facile salto roccioso dove i mughi limitano parzialmente l'esposizione. Raggiungiamo il passaggio chiave della via quando aggiriamo un angolo e saliamo in verticale avendo sotto di noi un salto di circa 50 m, la salita è comunque facile vista la grande quantità di appigli. La parte finale alterna facili tratti attrezzati con sentieri di collegamento fino alla cima (2241 m). Scendiamo poi sempre per brevi salti attrezzati da disarrampicare e una lunga scala. Al termine della ferrata raggiungiamo la pista da sci ripida tra i due monoliti rocciosi e la scendiamo facendo attenzione al fondo ghiaioso.
Prima del termine della pista da sci, incontriamo in sentierino a sinistra che attraversa un canale e supera dei mughi fino ad incontrare un sentiero più grosso proveniente dal rifugio Duca d'Aosta, ovvero il sentiero di avvicinamento alla ferrata Ra Bujela. Arriviamo alla base della parete dove troviamo la targhetta di inizio e il cavo che parte subito in verticale, facendo intuire subito il tipo di via. Saliamo quindi il primo tratto con l'aiuto di una staffa per 5 m, dove troviamo una via di fuga in caso si volesse abbandonare la via. Continuando passiamo per un cengia che conduce ad un traverso diagonale in piena parete che termina con una salita verticale dove le staffe presenti aiutano agevolmente a salire. Continuiamo a salire per diversi metri fino a trovarci sul primo ponte. Saliamo quindi su tratti ora più appoggiati e con esposizione meno accentuata fino al secondo ponte, a cui seguono altre cenge. Arriviamo quindi alla cresta, dove proseguiremo tra brevi saliscendi su salti rocciosi attrezzati fino alla vetta (2257 m). Il termine della ferrata è caratterizzato da qualche salto roccioso attrezzato da scendere in disarrampicata e un sentiero sotto parete. Ci congiungiamo quindi al sentiero che sale il pendio prativo fino al Rif. Pomedes (2303 m), dove è ampio il panorama su Cortina d'Ampezzo, Sorapis (3205 m), Antelao (3264 m), Dolomiti Ampezzane, Marmolada (3343 m), Torri del Pomedes e Cristallo (3221 m).
Scendiamo quindi per il CAI 421 che intercetta poco più in basso il sentiero proveniente dall'Astaldi percorso in precedenza. Continuiamo a scendere per il 421 per ripidi zig-zag nel ghiaione a fianco degli affioramenti di Formazione di Travenanzes. Attraversiamo in pendio detritico e arriviamo in poco tempo al parcheggio del Rif. Dibona.
Considerazioni finaliLe tre ferrate percorse, pur non raggiungendo quote elevate, sono percorsi molto interessanti e dal punto di vista tecnico molto didattici. Quando si è neofiti al mondo delle ferrate, queste vie possono essere un buon allenamento per affrontare in futuro percorso più impegnativi. Il sentiero Astaldi è ottimo come inizio in quanto facile come passaggi e immerso in un ambiente spettacolare sul lato paesaggistico. Le ferrate Ra Pegna e Ra Bujela offrono passaggi molto diversificati (cengia, traversi, pareti) che permettono di testare le proprie capacità nell'affrontare ferrate.
Ulteriori informazioni sui percorsi si possono avere sul sito di Ferrate365: ASTALDI, RA PEGNA E RA BUJELA.
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