Note tecniche e difficoltà
Il percorso proposto si sviluppa su versante e creste a quote di media montagna.
Il percorso presenta principalmente come strada, sentiero e traccia pendii prativi e pietraie. Il sentiero attrezzato Bozzetto sale il Monte Zeledria da Pradalago 2100 e segue la cresta fino alla forcella col sentiero 267A. Si tratta di un percorso tra cresta e massi, ad esposizione variabile con tratte attrezzate e qualche scala. Non è necessario il kit da ferrata, se non per i neofiti per avere qualche sicurezza in più in caso di vertigini e passo poco sicuro. La prosecuzione nel sentiero 226B invece avviene tra pietraie e grossi massi dove ogni tanto è utile mettere le mani per proseguire.
Il grado di difficoltà escursionistica è EE (Escursionisti Esperti), mentre il grando di difficoltà alpinistico è F (Facile).
Introduzione geografica e cenni geologici
Il Massiccio dell'Adamello e Presanella è un grande e articolato massiccio montuoso situato nella porzione sud-ovest delle Alpi Retiche Meridionali. L'Adamello presenta il ghiacciaio più esteso d'Italia, mentre la vetta più alta è la Cima Presanella a 3558 m.
Il massiccio, fortemente modellato dai ghiacciai, è costituito a livello geologico da tonalita, una roccia intrusiva formatasi nell'Oligolene (30-35 Milioni di anni) durante la fase intermedia dell'Orogenesi alpina. Durante questa fase avvenne un'inversione del campo di stress che ha portato a tettonica distensiva favorendo la risalita di masse magmatiche che hanno provocato sia eruzioni in zona vicentina-padovana (Colli Euganei) che la formazione di masse magmatiche intrusive, di cui l'Adamello-Presanella è il più esteso. La tonalita è quindi una roccia magmatica intrusiva formata dai minerali quarzo (trasparente/grigio), plagioclasio (bianco), orneblenda e biotite (nero o verde scuro).
Accesso
Parcheggiare presso Campo Carlo Magno lungo la statale 239.
Percorso
Da Campo Carlo Magno seguiamo la statale in direzione Dimaro per circa 400 m in distanza, per poi svoltare a sinistra della strada che entra a fianco di alcuni condomini. Al termine della strada, dove c'è un piccolo parcheggio prendiamo il sentiero 201 con indicazioni Rifugio Lago Malghette a quota 1670 m. Seguiamo con attenzione il sentiero in quanto presenta numerose diramazioni all'interno del bosco, alternando tratte strette a tratte di largo sentiero sterrato, con costanti parti fangose. Procediamo per lunghe tratte sostanzialmente in piano fino a raggiungere un avvallamento prativo con vicini impianti di risalita. Oltre questo punto il sentiero comincia a salire deciso a fondo sassoso e roccioso, a tratti artificiale fino ad una scala in legno che conduce subito al Rif. Malghette (1890 m), situato sulle rive del Lago Malghette. Dal rifugio prendiamo il sentiero 265 che sale la cresta boscosa a sud e poi traversa fino ad uscire da bosco a quota 2000 m, dove poco avanti attraversa la pista da sci e raggiunge il Rif. Pradalago (2082 m), situato poco sotto la stazione di arrivo dell'ovovia Fortini Express, alla base di Monte Zeledria, l'obiettivo della giornata. Avanziamo per largo sentiero fino al Rif. Pradalago 2100 (2105 m), in posizione panoramica sulle Dolomiti di Brenta e su parte della Val di Non.
Prendiamo quindi il sentiero 267 che sale il Monte Zeledria, dove poco dopo un cartello ci avvisa della presenza del Sentiero Attrezzato Bozzetto, da affrontare con cautela in quanto percorso segnato come EEA. Il tratto inizia a salire su cresta tra rocce e massi, ma senza esposizione particolare. I tratti attrezzati sono molto brevi e consistono in brevi cenge e e qualche scaletta, tra cui l'ultima che conduce alla vetta di Monte Zeledria a quota 2427 m, con vista notevole sulle Dolomiti di Brenta, sulla Val di Non e sul Massiccio della Presanella a ovest. Scendiamo dalla vetta per un facile tratto attrezzato con staffe e continuiamo in cresta fino alla Bocchetta del Lago Scuro (2380 m), dove possiamo trovare il sentiero 267B che abbandona la cresta e scende a nord verso i Tre Laghi. Continuiamo la cresta attrezzata tra brevi sliscendi a tratte attrezzate fino all'ultima scala da scendere che sancisce la fine del percorso attrezzato alla Bocchetta dei Tre Laghi (2378 m). Continuiamo quindi il sentiero 226B che percorre il versante nord della cresta tra grossi macigni, da affrontare talvolta con l'uso delle mani. Superiamo in fretta questa parte a causa di passaggi sotto rocce strapiombanti fino a scavallare nuovamente la cresta a quota 2498 m nel punto più alto dell'escursione. Seguiamo ora il pendio sud di Monte Nambino tra pietraie e tratte di sentiero a fondo roccioso, con tratte da disarrampicare del I grado massimo. Arriviamo al bivio col sentiero 226 (2420 m) e proseguiamo dritti fino a raggiungere un laghetto e un punto panoramico sul Lago Serodoli a quota 2405 m. Rientriamo quindi per il sentiero 226 che costeggia la cresta del Monte Zeledria appena percorsa tra facili cenge e pietraie sopra il Lago Nambino, situato 500 m più in basso. Raggiungiamo quindi nuovamente il Rif. Pradalago 2100.
Scendiamo al Rif. Pradalago e prendiamo il sentiero 265 che scende per le piste da sci sotto l'ovovia Fortini Express fino a Malga Zeledria (1767 m), dove seguiamo la strada asfaltata che dopo alcuni tornanti arriva a Campo Carlo Magno.
Considerazioni finali
Percorso escursionistico dal notevole valore paesaggistico, impegnativo nella tratta della cresta del Monte Zeledria, dove le indicazioni suggeriscolo l'utilizzo dell'attrezzatura da ferrata. L'uso dell'attrezzatura in realtà non è necessario se non a qualche neofita o persona non abituata ad avere piede fermo e assenza di vertigini, in quanto le tratte sono molto brevi e l'esposizione è molto bassa, soprattutto se confrontata con i sentieri attrezzati presenti negli ambienti dolomitici. Non è comunque in percorso da sottovalutare, anche il tratto successivo lungo il sentiero 226B.
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