21-08-14 Porta Vescovo

 PASSO PADON - PORTA VESCOVO

Giro ad anello tra Passo Fedaia, Passo Padon e Porta Vescovo

Dati tecnici

Data

14 agosto 2021

Punto di Partenza

Passo Fedaia (2057 m)

Lunghezza

9,7 km

Tempo

4.00

Dislivello complessivo

500 m

Quota massima

2554 m (punto elevato prima di Porta Vescovo)

Punti d’appoggio

  • Rifugio Fedaia
  • Rifugio Padon
  • Rifugio L. Gorza
  • Rifugio Castiglioni Marmolada

Difficoltà

E

Segnaletica

buona

 

Percorso in sintesiPasso Fedaia (2054 m) – Passo Padon (2380 m) – Rif. Padon (2407 m) – Porta Vescovo (2480 m) – Rif. Castiglioni (2050 m) – Passo Fedaia

 

 Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su versante di massiccio dolomitico a quote di medio-alta montagna. Il dislivello è medio e sviluppato su una bassa lunghezza del percorso. La pendenza media è bassa.

Il percorso, con esposizione bassa, alterna sentiero e mulattiera in un ambiente prativo e detritico. La segnaletica è buona e i tracciati del sentiero sono ben visibili e mantenuti.

Il grado di difficoltà escursionistica è E (Escursionistico).

Introduzione geografica e cenni geologici

Porta Vescovo e passo Padon sono due passi in una lunga catena che parte da Caprile fino al Passo Pordoi. Questa catena di monti, la cui vetta più alta è La Mesola (2742 m) e situata proprio nel cuore delle Dolomiti offre delle peculiarità molto interessanti, soprattutto dal punto di vista geologico.

Questa lunga fascia, a differenza dei vicini Gruppo Sella e Marmolada, non è costituita da calcari e dolomie, bensì da rocce magmatiche e vulcano-clastiche depositate durante il periodo di magmatismo medio-Ladinico (Triassico Medio). Tale differenza si riscontra soprattutto nel colore della roccia, che appare di colore scuro in contrasto col bianco delle montagne dolomitiche vicine.

Le principali formazioni che si riscontrano sono la Formazione del Fernazza e il Conglomerato della Marmolada. La prima è costituita da basalti e ialoclastiti, queste ultime sono rocce brecciate generate dall’interazione esplosiva fra mare e colate laviche. Il Conglomerato della Marmolada è si è formato invece a seguito dello smantellamento degli edifici vulcanici e costituisce la vetta del Belvedere sopra Porta Vescovo.

Ultimo e non meno importante è il fatto che lungo queste creste è presente il confine Trentino-Veneto, che rappresentava il fronte della Grande Guerra. A testimonianza di queste, la difficile Ferrata della Trincee che percorre la cresta della Mesola ripercorre le trincee scavate proprio durante i combattimenti.

Percorso

Il percorso inizia dal Rif. Passo Fedaia (2054 m), un punto dove a sud ci dominano i torreggianti contrafforti della Marmolada, chiari in contrasto alla scurezza delle rocce presenti nella montagna a nord dove si salirà. Prendiamo l’ampio sentiero che ci porterà al Passo Padon. Salendo, aumenta il panorama sulla Marmolada con la vista del ghiacciaio, mentre a valle i pascoli dei greggi conil profilo iconico del Civetta. Seguiamo alcuni tornanti sotto la seggiovia Padon II e arriviamo al Passo Padon (2380 m), importante crocevia di piste da sci. Il panorama e si apre anche verso nord con la vista delle Dolomiti di Sennes e delle Tofane, mentre a sud appare in lontananza il Monte Agner (2872m). Ora giriamo a sinistra salendo leggermente verso Rif. Padon (2408 m), tenendoci alle spalle il Civetta e davanti la Marmolada.

Passato il rifugio, percorriamo il Sentiero Geologico Arabba, sotto le bastionate basaltiche della Mesolina (2642 m) sulle quali si sviluppa la Ferrata delle Trincee. In questo sentiero, non troppo stretto, è possibile vedere dei bei esempi di ialoclastiti. Continuiamo il sentiero in mezzo a massi lavici verso Porta Vescovo in quota costante, con la Regina delle Dolomiti che si staglia imponente verso di noi a sinistra. In lontananza, davanti a noi a ovest, il gruppo del Catinaccio. Nella seconda parte di questo sentiero, su cui transita l’Alta Via N°2, inizia una leggera salita, dove possiamo osservare la traccia percorsa finora sotto la cresta della Mesola. Raggiungiamo un punto elevato su una cresta che rappresenta il punto più in alto dell’escursione (2554 m), dove abbiamo la vista su Porta Vescovo seguita dal biancore del Gruppo Sella e Piz Boè (3152 m). Aggirata la cresta inizia una discesa dove è possibile osservare rocce ben stratificate, probabilmente associate a movimenti di materiale vulcano-clastico nei fondali.

Si arriva quindi a Porta Vescovo (2480 m), dove arriva la funivia di Quattro Passi che parte da Arabba. Qui è presente un ampio rifugio con terrazza dove riposarsi per qualche minuto, concedersi una birra e godersi l’ampio panorama. Si inizia quindi a scendere lungo un sentiero battuto da greggi e sotto le bastionate rocciose del Belvedere (2620 m). Più in basso il sentiero diventa ripido e intrecciato per cui bisogna fare attenzione a non perdersi. Si scende la Val de Fedaia fino a incrociare la strada all’altezza di Rif. Marmolada Castiglioni (2050 m) proprio a fianco del lago Fedaia.

Superiamo la diga del lago sopra il torrente Avisio (il torrente della Val di Fassa e Val di Fiemme, che nasce proprio qua) e percorriamo la strada lungo il lago osservando dall’altra parte la scura cresta montuosa su cui abbiamo camminato prima. Prima di giungere al rifugio di partenza ci si può concedere una visita alle acque limpide del lago.

Considerazioni finali

Questo percorso permette di osservare e godere gli ambienti dolomitici senza troppe difficoltà. La distanza e il dislivello sono molto contenuti, come anche la difficoltà. Sicuramente l’aspetto più interessante è proprio quello geologico, proprio perché questo è uno dei punti in cui meglio affiora la sezione magmatica della successione dolomitica. Il secondo aspetto interessante è la vista sulla Marmolada e il suo ghiacciaio.

Per chi cerca l’adrenalina, invece, la Ferrata delle Trincee offre passaggi aerei e creste esposte proprio nella cresta sotto la quale si sviluppa il nostro sentiero.

Galleria immagini

Dal Passo Fedaia il Massiccio della Marmolada e il Sasso delle Undici (2820 m)

La cresta del Serauta nella Marmolada

Il parcheggio a Passo Fedaia

In salita per l'ampia strada verso il Passo Padon, sullo sfondo la Mesolina (2642 m)

La Marmolada mentre si sale al Passo Padon

Verso la Val Pettonina, sullo sfondo il Civetta (3220 m)

La Marmolada dal Passo Padon

Val Pettorina dal Passo Padon, distante appare l'Agner (2872 m)

Dal Passo Padon vista verso nord con le Tofane e il Gruppo Sennes-Conturines

Gli impianti di risalita del comprensorio di Arabba

Affioramenti vulcano-clastici al Passo Padon

Verso il Rif. Padon

Civetta e Agner dal Passo Padon

La Marmolada dal Rif. Padon

La Mesolina, costituita da basalto

Vista verso il Civetta e Pelmo

Ialoclastiti affioranti lungo il sentiero geologico che dal Rif. Padon raggiunge Porta Vescovo

Il sentiero in quota che parte dal Rif. Padon

Sentiero geologico tra prati e massi lavici

In direzione di Porta Vescovo

La Marmolada, Regina delle Dolomiti, ci domina con i suoi 3343 m 

In lontananza la Val di Fassa e il Gruppo del Catinaccio

Il sentiero appena percorso sotto la cresta scura della Mesola

Raggiungiamo uno spallone erboso (2554 m), sulla cresta si intravedono le scale e i ponti della Via ferrata delle Trincee

Lo spallone

Superato lo spallone siamo in vista di Porta Vescovo, sullo sfondo il Piz Boè (3152 m)

Strati vulcano-clastici osservabili lungo il sentiero che raggiunge Porta Vescovo

La Marmolada da Porta Vescovo

Porta Vescovo e il Belvedere (2620 m)

Gruppo Sella e Piz Boè

La Val Badia da Porta Vescovo

L'arrivo della Funivia 4 Passi da Arabba a Porta Vescovo

Pausa birra obbligatoria a Porta Vescovo

Il sentiero occupato dai greggi

Greggi di pecore e capre

Strati vulcano-sedimentari sotto al Belvedere (2620 m)

Scendiamo verso la Val de Fedaia

Scendiamo in direzione del Rif. Castiglioni Marmolada

Marmolada e Lago Fedaia

Lago Fedaia

Lago Fedaia

Rivo che scende dalla Marmolada

Il Lago Fedaia e la cresta del Padon appena percorsa

Lago Fedaia

In riva alle acque del Lago Fedaia


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