GIRO DI CIMA DELL'ALBERO
Dati tecnici
Data | 22 maggio 2022 |
Punto di Partenza | Podenzoi (825 m) |
Lunghezza | 12,6 km |
Tempo | 5.00 |
Dislivello complessivo | 1250 m (compresi saliscendi) |
Quota massima | 1849 m (Forcella Sesarola) |
Punti d’appoggio | - Podenzoi
- Bivacco Tovanella
- Casera Busnich
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Difficoltà | E - F
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Segnaletica | scarsa in alcuni punti |
Percorso in sintesi:
- Podenzoi (825 m)
- Col da Lol (1089 m)
- Torondol (1495 m)
- Bivacco Tovanella (1680 m)
- Forcella Pezzei (1840 m)
- Forcella Sesarola (1849 m)
- Casera Sesarola (1680 m)
- Forcella Busnich (1616 m)
- Casera Busnich (1565 m)
- Podenzoi
Note tecniche e difficoltà
Il percorso proposto si sviluppa su versante montuoso a quote di media montagna. Il dislivello è elevato e sviluppato su una media lunghezza del percorso. La pendenza media è moderata.
Il percorso si sviluppa principalmente come sentiero su prato e bosco. Un paio di punti esposti sono comunque ben protetti. La segnaletica è molto scarsa in alcuni punti, specialmente dopo il Bivacco Tovanella il sentiero per salire alle forcelle superiori si perde molto facilmente, è quindi necessario un buon orientamento.
Il grado di difficoltà escursionistica è E (Escursionistico), mentre il grado di difficoltà alpinistico è F (Facile)
Introduzione geografica e cenni geologici
La Cima dell’Albero (2018 m) rappresenta
la vetta più meridionale e meno elevata del gruppo del Bosconero. A differenza delle altre cime del massiccio, è caratterizzata da versanti
per lo più erbosi e si si incunea nel punto in cui la Val Zoldana confluisce nella valle del Piave a Longarone.
Dal punto di vista geologico, è costituita
da calcari mesozoici relativi al bacino di Belluno, tra questi la formazione maggiormente affiorante lungo il percorso è la Scaglia Rossa del Cretaceo Superiore. Altra
struttura particolare nella zona è il grosso sovrascorrimento di calcari giurassici che
interessa i punti superiori della montagna. Questo grosso sovrascorrimento
piega e distorce i duttili strati di Scaglia Rossa con effetti spettacolari.
Percorso
Il percorso inizia all’abitato di
Podenzoi, situato poco sopra la città di Longarone e segue a ritroso l'ultima tratta dell'AV3. Dal parcheggio si mette in
mostra l’aspro versante est di Cima dell’Albero con peculiari i colori delle
varie rocce che lo compongono. Alle nostre spalle la valle del Vajont che
divide le Prealpi Venete dalle Dolomiti di Sinistra Piave. Iniziamo a salire
per sentieri tra casere e boschi fino a raggiungere il crinale che divide la
valle del Piave dalla appena cominciata Val Zoldana. Lungo la cresta in parte
boschiva appaiono a lato i primi affioramenti di Scaglia Rossa. A 1140 m, dopo
aver passato una croce con un tavolino, il sentiero inizia a spianare e passare
per una radura (Pian da Costa). Alla nostra sinistra, oltre la valle, appaiono
lo Schiara e Pelf (2565 m, 2508 m), e la Talvena (2542 m), mentre davanti a noi
il prativo versante della Cima dell’Albero. Ora il sentiero si porta nel
versante occidentale della montagna e costeggia tutte le varie rientranze e
costoni che scendono diretti sulla Val Zoldana senza grossi balzi in salita. Ci
accompagnano sempre affioramenti di Scaglia Rossa, mentre alle spalle si allarga
il panorama sulle Prealpi e sulla loro cima più elevata, il Col Nudo (2472 m).
Superiamo il primo costone (Col da Luni, 1380 m) e arriviamo al primo vallone sotto le piccole pareti di Scaglia Rossa.
Il secondo costone è il Torondol (1490 m), passando a fianco di ruderi di
casere. Superiamo quindi la zona boschiva passando in pulpiti panoramici verso
le Dolomiti Bellunesi (Pelf). Arriviamo ad un punto leggermente esposto vicino
ad affioramenti di Calcare di Soccher (inferiore alla Scaglia Rossa dal punto
di vista stratigrafico), per poi entrare in un piccolo vallone caratterizzato
da impressionanti strati e piegamenti di Scaglia Rossa. Queste strutture,
di dimensioni di 2/3 metri, vengono chiamate kink
folds, e sono prodotte dalla deformazione di questi strati duttili a causa
dei sovrascorrimenti.
Saliamo quindi l’ultimo dei costoni
passando per un prato nato sopra i terreni bruciati dagli incendi che hanno
interessato la montagna qualche mese prima (marzo 2022). Arriviamo quindi alla
costa del Dou (1840 m), davanti a noi si apre il panorama sul Monte Civetta (3220 m) e Monte Pelmo (3168 m). Alla nostra destra la Cima dell’Albero, i
monti dell’Alpago a SE, mentre davanti a noi il vicino Vant de la Serra (2145 m) sempre del gruppo del Bosconero. Al di sotto di questo, le bancate rocciose
delle formazioni calcaree giurassiche che precipitano sulla Val Zoldana.
Scendiamo ora al bivacco Tovanella (1680 m) passando a fianco ad un affioramento di Calcare di Soccher. Dopo una breve
pausa, risaliamo per tracce (il sentiero è poco chiaro) fino a forcella Pezzei
(1840 m) dove abbiamo il piccolo vallone glaciale nel versante nord di Cima
dell’Albero. Continuiamo per la traccia fino alla vicina Forcella Sesarola (1849 m), punto più elevato della camminata.
Scendiamo quindi ora nel versante del
Piave, con a nord ben visibile ora il Sasso di Bosconero (2468 m) dal chiaro
aspetto dolomitico, e la distante conca cadorina, fino a raggiungere
l’abbandonata Casera Sesarola (1680 m), dove ci riposiamo sul prato con vista
verso le Dolomiti d’Oltrepiave. Scendiamo fino a quota 1550 m e poi di nuovo
salita fino a superare la leggermente esposta Forcella Busnich (1616 m) che
separa il torrione dolomitico del Col Siron (1671 m). Qui possiamo raggiungere
con un po’ di attenzione un punto panoramico dove è possibile ammirare la Valle del Piave e le Dolomiti d’Oltrepiave, tra cui il Monte Borga raggiunto il 23
ottobre 2021.
Scendiamo e raggiungiamo in pochi minuti
Casera Busnich (1565 m). Da qui parte il sentiero che scende a Podenzoi
attraversando qualche scomodo vallone.
Considerazioni finali
Anche se poco segnato e in ambiente non
dolomitico, questo percorso offre ottimi panorami sulla conca zoldana e cadorina ed è molto peculiare dal
punto di vista geologico.
Galleria immagini
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| Cima dell'Albero (2018 m) dal parcheggio di Podenzoi |
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| Da Podenzoi la Valle del Vajont, si vede il versante franato del Monte Toc (1921 m) |
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| Le prime Dolomiti d'Oltrepiave a NE |
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| Lungo il CAI 482 affioramenti di Scaglia Rossa |
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| Punto panoramico sopra Col da Lol, 1145 m |
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| Superato il crinale si apre la vista sul gruppo Schiara-Pelf (2565 m) |
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| Seguiamo il CAI 482 tra prati e radi boschi |
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| Vista sulle Dolomiti Bellunesi oltre la Val Zoldana, Schiara e Talvena (2542 m) |
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| Cima dell'Albero dal Pian da Costa (1220 m) |
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| La Scaglia Rossa (dal colore più grigiastro) continua ad affiorare ai lati del sentiero |
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| I Monti d'Alpago alle nostre spalle, con la cima maggiore il Col Nudo (2471 m) |
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| Affioramento di Scaglia Rossa |
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| Pareti brevi lungo il sentiero |
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| Il primo canalone da superare |
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| Sotto il primo canalone che si getta in Val Zoldana, il Cimon di Caiada (1819 m) davanti |
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| Presso il Col da Luni, 1388 m |
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| Lo Schiara-Pelf di fronte |
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| Superato il Col da Luni passiamo a fianco ad affioramenti di Calcare di Soccher, stratigraficamente inferiore alla Scaglia Rossa |
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| Il questo tratto passiamo vicino ad uno strapiombo dove fare attenzione |
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| Usciamo dal bosco e di troviamo nuovamente sotto alle pareti di Scaglia Rossa |
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| I vari livelli stratificati di Scaglia Rossa |
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| La tettonica ha deformato questi livelli di Scaglia con impressionanti kink bend |
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| La reale dimensione di queste pieghe (il martello in scala) |
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| La zona è stata interessata da un grosso incendio a marzo 2021 che ha portato all'annerimento del terreno |
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| Superiamo la Costa de Dou (1840 m) e di fronte appaiono il Monte Pelmo (3168 m) e Civetta (3220 m) |
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| Cima dell'Albero dalla Costa de Dou |
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| I Monti d'Alpago dalla Costa de Dou |
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| Scendiamo il CAI 482, davanti Cima Vant de la Serra (2149 m) |
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| Il precipizio con le varie bancate dolomitico-calcaree della montagna verso la Val Zoldana |
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| Pareti di Calcare di Soccher mentre scendiamo al Bivacco Tovanella |
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| Bivacco Tovanella, 1680 m |
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| Il circo glaciale nord di Cima dell'Albero |
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| Cima dell'Albero da Forcella Sesarola |
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| Il Sasso di Bosconero (2468 m) da Forcella Sesarola |
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| Il Sasso di Bosconero con la struttura prettamente dolomitica mentre scendiamo il versante cadorino |
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| Vista verso il Cadore |
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| Le Dolomiti d'Oltrepiave |
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| Col Siron (1671 m), costituito da Dolomia Principale |
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| Da Forcella Busnich (1616 m) verso Monte Borga (2228 m) |
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| Pinnacoli del Col Siron |
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| Col Siron, alle spalle il Sasso di Bosconero |
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| Dolomiti d'Oltrepiave |
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| La Valle del Vajont, tra Monte Borga e Monte Toc |
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| Vista verso Ponte nelle Alpi, la foschia non permette vasti panorami |
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| Valle del Vajont da Casera Busnich |
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| Abbeveratoio a Casera Busnich |
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| Casera Busnich, 1565 m |
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| L'ultimo canale insidioso da oltrepassare a quota 1350 m, il passaggio è aiutato da un cavo in acciaio |
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