22-06-11 Lastoni di Formin

 LASTONI DI FORMIN

Dati tecnici

Data

11 giugno 2022

Punto di Partenza

parcheggio Rifugio Città di Fiume (1663 m)

Lunghezza

21 km

Tempo

7.00

Dislivello complessivo

1100 m (compresi saliscendi)

Quota massima

2657 m (Punta Lastoni di Formin)

Punti d’appoggio

  • Rifugio Città di Fiume

Difficoltà

E - F

Segnaletica

ottima, la via normale ai Lastoni è segnata con un traccia visibile e degli omenetti

 

Percorso in sintesi

  • parcheggio Rifugio Città di Fiume (1663 m)
  • Rifugio Città di Fiume (1918 m)
  • Forcella Roan (1999 m)
  • Forcella di Col Roan (2075 m)
  • Forcella di Col Duro (2302 m)
  • Forcella Ambrizzola (2277 m)
  • Forcella Rossa di Formin (2462 m)
  • Punta Lastoni di Formin (2657 m)
  • Forcella Rossa di Formin
  • Forcella Ambrizzola
  • Forcella di Col Duro
  • Forcella di Col Roan
  • Forcella Roan
  • Rifugio Città di Fiume
  • parcheggio Rifugio Città di Fiume


Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su versante e altopiano dolomitico a quote di medio-alta montagna. Il dislivello è elevato e sviluppato su una molto elevata lunghezza del percorso. La pendenza media è bassa.

Il percorso si sviluppa principalmente come sentiero e carrareccia e traccia su prato e roccia. La salita ai Lastoni di Formin è una facile traccia segnata con ometti. Ai lati del sentiero possono apparire improvvisamente profondi spacchi e colatoi a cui fare attenzione, specialmente in caso di scarsa visibilità. La segnaletica è buona.

Il grado di difficoltà escursionistica è E (Escursionistico), mentre il grado di difficoltà alpinistica è F (Facile)

Introduzione geografica e cenni geologici

I Lastoni di Formin sono un tavolato dolomitico a forma di triangolo appartenente al gruppo delle Dolomiti Ampezzane. Di questo gruppo fanno parte anche le vicine Cima Ambrizzola, Becco di Mezzodì, Roccheta de Prendera, Corvo Alto del Mondeval e Monte Cernera. Il versante est, su cui sale il sentiero della via normale, ha l’aspetto roccioso lunare tipico degli altopiani dolomitici d’alta quota, e digrada dolcemente fino a scontrarsi con le pareti di Cima Ambrizzola, mentre i versanti S e NO precipitano verticali con pareti fino ai 300 m di altezza verso Val Cernera e altopiano del Mondeval.

Dal punto di vista geologico, la dolomia che costituisce i Lastoni appartiene alla Dolomia Cassiana, ovvero la seconda generazione di atolli corallini datati Ladinico Superiore – Carnico Inferiore. Queste piattaforme, separate da bacini profondi, sorsero al di sopra delle piattaforme precedenti (Dolomia dello Sciliar) dopo un periodo di intensa attività vulcanica, i cui resti sono ben visibili in molte parti del sentiero percorso dall’escursione. Durante il percorso si osservano che le formazioni geologiche successive alla Dolomia Cassiana, infatti, a partire dal Carnico i vari bacini iniziarono a riempirsi e la zona iniziò a spianare (Formazione di Heiligkreuz, Formazione di Travenanzes) per portare alla formazione di una nuova grandissima piattaforma carbonatica, la Dolomia Principale.

Percorso

La salita inizia al parcheggio Rifugio Città di Fiume (1668 m), vicino alla strada che scende dal Passo Staulanza verso la Val Fiorentina. Il parcheggio, come tutta la prima metà del percorso, è dominata dall’imponente mole del Monte Pelmo (3168 m), che appare come una fortezza di calcare e dolomia inattaccabile. Iniziamo a salire per la carrareccia tra boschi e occasionali aperture verso i nostri obiettivi (Lastoni di Formin) e col Pelmo che domina, dove è peculiare anche la vista sulla Fessura (2726 m), la stretta forcella che separa il Pelmetto (2990 m) dal Pelmo vero e proprio. A 1790 m incontriamo Malga Fiorentina, con vista verso ovest dove spicca il contrasto fra i gruppi calcareo/dolomitici della Marmolada e del Sella, e la cresta vulcanica del gruppo della Mesola. Superati i pascoli, arriviamo al Rifugio Città di Fiume (1918 m), dominato sempre dal Pelmo e di fronte dal Monte Civetta (3220 m), con in primo piano il cocuzzolo dolomitico del Monte Crot (2169 m).

Continuiamo la strada/sentiero (ora parte dell’Alta Via n°1), in direzione nord e traversiamo a ovest il cocuzzolo vulcanico del Col de La Puina (2254 m) sempre in area boschiva, dove lungo il sentiero affiorano le peliti vulcanoclastiche della formazione di Wengen. Superati i 2000 m di quota, il bosco gradualmente scompare e iniziano ad apparire forti e chiare le Dolomiti Ampezzane su cui prosegue ora il percorso, tra cui la prima è il gruppo della Rocheta de la Prendera (2496 m), costituita da Dolomia Cassiana con pareti incombenti nel lato sud. A ovest invece, al fondo della Val Fiorentina, il gruppo della Marmolada.

Superato il Col de la Puina, arriviamo al crinale panoramico tra la Val Fiorentina e la Val Boite superando una serie di forcelle, tra cui la prima è Forcella de la Puina (2034 m), con vista incredibile sui gruppi del Sorapiss (3205 m) e Antelao (3264 m). Scendiamo leggermente alla prossima forcella (Forcella Roan, 1999 m) sempre in direzione delle pareti della Rocheta e poi riprendiamo a salire con più decisione superando l’ultima piccola forcella (Forcella Col Roan, 2075 m) fino ad arrivare a Malga Prendera (2150 m). lasciando ormai alle spalle il Pelmo. A destra dell’Antelao invece appaiono in lontananza le Dolomiti di Sinistra Piave.

Superata la Malga, la strada diventa ora sentiero e supera facilmente i detriti del ‘rock glacier’ che si sono depositati sotto la parete sud del Becco di Mezzodì (2603 m) e poi risale fino a raggiungere Forcella Col Duro (2302 m). Lungo il sentiero, affioramenti pelitici della Formazione di Wengen. La forcella è situata proprio sotto il Becco di Mezzodì e apre il panorama sull’altopiano del Mondeval, uno dei più particolari e caratteristici delle Dolomiti. Davanti a noi abbiamo il tavolato inclinato dei Lastoni di Formin e le guglie di Cima Ambrizzola (2715 m), mentre a ovest lo scuro Corvo Alto (o Monte Mondeval, 2455 m) e il più distante Monte Cernera (2664 m). traversiamo il leggera discesa il ghiaione detritico a ovest del Becco di Mezzodì e arriviamo a Forcella Ambrizzola (2277 m), con vista panoramica verso la conca di Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti circostanti.

Continuiamo al sentiero sotto le prime pareti di Cima Ambrizzola, e dopo aver attraversato il ‘rock glacier’ saliamo con decisione fino a Forcella de Formin (2462 m) situata tra i Lastoni e Cima Ambrizzola.

Arrivati a questo punto, lasciamo il sentiero CAI e l’AV1 per seguire la traccia di sentiero marcata da omini che percorre il tavolato fino a Punta Lastoni di Formin. La traccia è facilmente seguibile e affronta facili gradini di roccia senza difficoltà, l’unica cosa a cui prestare attenzione sono le fessure e i colatoi che si aprono a pochi metri dalla traccia e precipitano verticali verso l’altopiano del Mondeval. Arriviamo quindi alla cima, 2657 m, con ampio panorama. Peculiare anche la vista sulla Forcella Giau (2360 m) che si trovo verticalmente proprio sotto di noi, a 300 m di parete più in basso.

La discesa è stata effettuata per la via di salita e si è approfittato per far maggiore focus su alcune peculiarità geologiche viste lungo il percorso. Nel sentiero che scende dalla forcella di Formin, oltre ad attraversare il ‘rock glacier’ (che è una formazione geomorfologica costituiti da una serie di grossi blocchi spigolosi che si spostano a valle a causa della presenza di ghiaccio interstiziale), si attraversano una serie di formazioni ondulate note come ‘hummocky’, che altro non sono che depositi di frana o scivolamento di versante.

A Forcella Ambrizzola affiorano rocce rossastre (visibili anche a Forcella de Formin), che appartengono alla Formazione di Travenanzes che precede la Dolomia Principale del Norico-Retico, in un momento in cui i bacini erano ormai totalmente riempiti e si erano formate delle estese pianure costiere.

Attraversando il ghiaione sotto al Becco di Mezzodì, si possono osservare i blocchi di Dolomia Principale che caratterizza il picco. Su questi blocchi si notano le laminazioni dovute ai cicli peritidali.

Infine, scendendo da Forcella Col Duro, possiamo ammirare la formazione del Fernazza (Ladinico medio) che forma un’anticlinale nel Col de La Puina. Questa formazione è costituita da lave e materiale vulcano-clastico.

Altra caratteristica del percorso è la vista sul Pelmo, ora non più in ombra, con le pareti NO ben visibili.

Considerazioni finali

Per salire ai Lastoni di Formin la via più breve è partire dal Passo Giau, la scelta di partire dallo Staulanza è dovuta alla volontà di risparmiare viaggi in macchina e passare le forcelle panoramiche tra Pelmo e Mondeval.

Il giro è escursionistico e lungo, ma questo permette di distribuire il comunque grande dislivello (circa 1100 m) senza grossi strappi in salita. Le difficoltà sono molto contenute e il giro è affrontabile (con comunque dovuto allenamento) anche da chi ha problemi di vertigini.

Galleria immagini

Il Passo Staulanza (1778 m) con il Monte Civetta (3220 m) sullo sfondo

Dal parcheggio sotto il Monte Pelmo (3168 m)

La carrareccia che sale al rifugio Città di Fiume

Tra gli alberi spunta la vetta di Punta Lastoi de Formin, obiettivo della camminata

Sotto il Monte Pelmo, si vede chiaramente la "Fessura", che separa il Pelmo dal Pelmetto (2990 m)

Malga Fiorentina (1800 m), con vista sull'omonima valle

Rifugio Città di Fiume, 1918 m

Il Pelmo dal rifugio Città di Fiume

Civetta e Monte Crot (2169 m) dal rifugio

Pelmo salendo dal rifugio

Strati del Wengen affiorano lungo il sentiero alla base del Col de la Puina (2254 m)

Vista verso l'altopiano del Mondeval, con i Lastoni

Continuiamo la strada verso la Rocheta de la Prendera (2496 m)

In lontananza la Marmolada (3343 m)

A Forcella de la Puina (2034 m) vista su Antelao (3264 m) e Sorapiss (3205 m)

Scendiamo verso Forcella Roan (1999 m) e risaliamo verso le pareti meridionali della Rocheta de Prendera

La struttura piramidale dell'Antelao, distanti le Dolomiti d'Oltrepiave

Continuiamo il sentiero dell'AV1 verso Forcella Col Duro

Malga Prendera (2150 m) alla base della Rocheta

Monte Pelmo da Malga Prendera

Antelao e Dolomiti d'Oltrepiave

La carrareccia diventa sentiero e sale tra massi e prati a Forcella Col Duro

Strati vulcano-clastici della Formazione del Wengen mentre saliamo a Forcella Col Duro

Il Becco di Mezzodì (2603 m) da Forcella Col Duro

I Lastoni di Formin e Cima Ambrizzola (2715 m) da Forcella Col Duro

Altopiano del Mondeval

Monte Pelmo da Forcella Col Duro

Passiamo a ovest del Becco di Mezzodì

Nei pressi di Forcella Ambrizzola

Forcella Ambrizzola (2277 m) con l'omonima cima. A destra, in basso, il Lago Federa e il Rifugio Palmieri alla Croda da Lago (2046 m)

Conca di Cortina d'Ampezzo da Forcella Ambrizzola

Monte Sorapiss

Becco di Mezzodì

Pelmo e Civetta

Le Tre Cime di Lavaredo

Dalla Forcella Rossa di Formin (2462 m) verso il Becco di Mezzodì e il Pelmo

Le Tofane

Cima Ambrizzola

Il tavolato dolomitico dei Lastoni di Formin

Continuiamo a salire verso la Punta Lastoni di Formin

Tofane e Gruppo del Fanes

La Croda da Lago

Canalone laterale

Un secondo canalone profondo vero il Mondeval

Punta Lastoni de Formin, 2657 m

Precipizio verso Forcella Giau (2360 m)

Monte Cristallo, 3221 m

Monte Civetta

Marmolada e Gruppo Sella

Pelmo e Antelao

Monte Civetta

Riscendendo verso Forcella Rossa di Formin

Stratificazioni della Dolomia Cassiana dei Lastoni di Formin

Rock glacier alla base di Cima Ambrizzola

Continuando verso Forcella Ambrizzola

"Hymmocky"

Strati del Travenanzes a Forcella Ambrizzola

Vista verso Cortina

Dal ghiaione del Becco di Mezzodì verso i Lastoni e Cima Ambrizzola

Laminazioni della Dolomia Principale

Scendendo da Forcella Col Duro

In direzione di Monte Pelmo

Sotto il Becco di Mezzodì

Scendendo da Forcella Col Duro

Laminazioni di Dolomia Principale

Il Col de la Puina sembra un vulcano, è infatti costituito da lave e vulcano-clastiti della Formazione del Fernazza (Ladinico Medio), ma la forma è dovuta all'anticlinale

Antelao scendendo verso Forcella Roan

Vista verso Antelao e Sorapiss

Monte Civetta

Il Pelmo ora lato sola dal rifugio Città di Fiume


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