22-06-20 Cima della Vezzana

 CIMA DELLA VEZZANA

Dati tecnici

Data

20 giugno 2022

Punto di Partenza

Malga Fosse di Sopra (1940 m)

Lunghezza

18,5 km

Tempo

11.30

Dislivello complessivo

1820 m (compresi saliscendi)

Quota massima

3192 m (Cima della Vezzana)

Punti d’appoggio

  • Rifugio Pedrotti alla Rosetta

Difficoltà

EE - I+ - F+

Segnaletica

buona
 

Percorso in sintesi

  • Malga Fosse di Sopra (1940 m)
  • Sentiero dei Finanzieri
  • Rif. Pedrotti alla Rosetta (2581 m)
  • Passo Bettega (2667 m)
  • Val dei Cantoni
  • Passo del Travignolo (2925 m)
  • Cima della Vezzana (3192 m)
  • Passo del Travignolo
  • Val dei Cantoni
  • Passo Bettega
  • Rif. Pedrotti alla Rosetta
  • Sentiero dei Finanzieri
  • Malga Fosse di Sopra


Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su versante, altopiano e vette dolomitiche a quote di alta montagna. Il dislivello è molto elevato e sviluppato su una elevata lunghezza del percorso. La pendenza media è moderata.

Il percorso si sviluppa principalmente come sentiero e traccia su roccia, detriti e prato nella prima parte. Il tratto attrezzato che sale sotto i cavi della funivia Rosetta è esposto ma molto facile per l'ampiezza del sentiero e la presenza dei parapetti. In Val dei Cantoni sono presenti due brevi e facili tratti di ferrata e qualcuno in libera (max I+) a esposizione contenuta. Fare attenzione infine alla verticale parete NO della vetta. Fare infine attenzione alle scariche di sassi dalle pareti. La segnaletica è buona.

Il grado di difficoltà escursionistica è EE (Escursionisti Esperti), mentre il grado di difficoltà alpinistico è F+ (Facile più),

Introduzione geografica e cenni geologici

Le Pale di San Martino sono il gruppo dolomitico più esteso e si trovano a cavallo tra il Trentino e il Veneto. Il settore centrare è caratterizzato da un grande altopiano roccioso dall'aspetto lunare situato tra 2500 e 2700 m di quota, mentre le vette maggiori, superiori ai 3000 m, si trovano nella parte settentrionale del gruppo. Di queste vette, le più note sono Cimon della Pala (3184 m), Cima della Vezzana (3192 m), Cima dei Bureloni (3130 m) e Cime del Focobon (3058 m). Tra queste la più nota in assoluto e celebre è proprio il Cimon della Pala, che con la sua parete SO domina l’abitato di San Martino di Castrozza, su questa parete si sviluppa la difficile ferrata Bolver-Lugli, che rappresenta la via più diretta alle vette maggiori delle Pale. La vetta più elevata, la Cima della Vezzana, obiettivo della lunga escursione, domina invece la Val Venegia a NO.

Le Pale di San Martino costituiscono un antico atollo corallino appartenente alla prima generazione di barriere coralline dell’Anisico Superiore – Ladinico Inferiore (Dolomia dello Sciliar). Alla base di queste si trovano invece le successioni costiere del Permiano (Formazione a Bellerophon) e del Triassico Inferiore (Formazione di Werfen). Queste costituiscono tutta la parte basale delle pareti su cui le dolomie coralline si sono poi sviluppate quando la zona ha iniziato ad andare in subsidenza. Vasti affioramenti di Formazione di Werfen appaiono durante l’attraversamento del Sentiero dei Finanzieri nella prima parte del percorso.

Percorso

La lunga escursione inizia presso Malga Fosse di Sopra (1940 m) situata poco prima dell’arrivo al Passo Rolle (1984 m). Questo importante valico, situato a monte di San Martino di Castrozza, separa le Dolomiti (e quindi le Pale di San Martino) a est dalla Catena di Lagorai. I Lagorai sono una lunga catena montuosa costituita dai porfidi del Permiano superiore (285 Ma), un potente successioni di ignimbriti piroclastiche formate dall’antico supervulcano atesino. Queste successioni, che si vedono chiaramente nella parete di Cima Tognazza (2207 m), presentano la tipica fratturazione colonnare delle rocce vulcaniche.

Iniziamo il percorso con una prima discesa di una ventina di metri in direzione del Cimon della Pala fino ad entrare in un esile boschetto. Osservando la montagna, si vede come la parete dolomitica della vetta dolomitica poggi sulle successioni marnoso-calcaree della Formazione di Werfen. Il Sentiero dei Finanzieri attraversa i vari colatoi ghiaiosi che discendono dalle pareti del Cimon della Pala sotto gli affioramenti dei primi membri della Formazione di Werfen (Membri di Mazzin e Siusi i più potenti stratigraficamente). Alle nostre spalle il Passo Rolle, con a ovest Cima Tognazza e a est Punta Rolle (2221 m), dove affiorano in successione Bellerophon e Werfen. Oltre Passo Rolle inizia a comparire la catena porfirica di Cima Bocche (2745 m). Superiamo l’ultimo colatoio per iniziare a salire il crinale delle Crode Rosse, che prendono questo nome dal colore della roccia da cui sono costituite. Questa roccia è una siltite a muscovite caratteristica del Membro di Campil della Formazione di Werfen. Questa formazione si presenta fortemente laminata e lungo i suoi piani stratigrafica appaiono i caratteristici ripple da onda, testimoni di un’area di costa antica.

Scavallato il crinale delle Crode Rosse, a circa 2200 m di quota, appare di fronte l’abitato di San Martino di Castrozza e sullo sfondo il gruppo delle Vette Feltrine, capitanate dal Monte Pavione (2335 m). A SE le pareti delle Pale, tra cui spiccano i cavi della Funivia Rosetta, mentre a nord appaiono ormai chiare le due vette porfiriche di Cima Bocche e Cima Iuribrutto (2697 m).

Il sentiero dei Finanzieri prosegue su una pietraia erbosa ricca di marmotte alla base delle pareti del Cimon della Pala e Croda della Pala (2960 m), dove si sviluppa la Ferrata Bolver-Lugli. In questo punto prestare attenzione, una pietra è volata a pochi metri dalle nostre teste! Continuiamo in modesti saliscendi attraversando colatoi sotto-parete (fare sempre attenzione, sono aree franose) fino a passare sotto i cavi della funivia Rosetta ormai camminando a mezzacosta su pendio roccioso. Ora si inizia a salire in maniera decisa sull’altopiano delle Pale attraversando in tratto che su carta è segnato come sentiero attrezzato. Questo tratto sale un costone roccioso ripido, ma il sentiero rimane largo e attrezzato con parapetti e cavi d’acciaio che aiutano che potrebbe soffrire di vertigini. Da questo punto dominiamo in basso San Martino di Castrozza, mentre a fare da sfondo sempre il Cimon della Pala. A 2400 m usciamo dalla zona attrezzata e superiamo un pendio roccioso fino a raggiungere l’altopiano a 2550 m. Alla nostra destra l’arrivo della funivia sotto Cima Rosetta (2743 m), a nord il Cimon della Pala e davanti a noi il Rif. Pedrotti (2581 m). Superiamo il bivio presso il rifugio (incrocio con l’Alta Via n. 2), superiamo il rifugio stesso e ci dirigiamo a nord verso le cime più elevate.

Dopo una breve salita iniziamo a scendere per il pendio roccioso per aggirare Cima Corona (2768 m). In questo tratto vi sono brevi passaggi di I grado per roccette in cui è necessario fare attenzione a non perdere la traccia e avvicinarsi allo strapiombo improvviso che si apre a sinistra. Raggiunto in punto basso a 2550 m, in un bivio con un poco chiaro sentiero da sinistra, iniziamo a salire per il ghiaione fino al Passo Bettega (2667 m) situata tra Cima Corona e Croda della Pala. Da qui siamo costretti nuovamente a scendere per aggirare la parete sud di Croda della Pala, davanti a noi la scura vetta di Cima Pape (2503 m) e in lontananza il Monte Civetta (3220 m), di fronte invece una curiosa formazione dolomitica a forma di “zampa” o "zoccolo di gnu" (cit.) a Cima Corona. Traversiamo a mezzacosta il pendio roccioso sotto le pareti, mentre a sud compare La Fradusta (2940 m) e il suo famoso ghiacciaio omai in forte scioglimento. Aggirato il costone, entriamo nella Val dei Cantoni.

Scendiamo un brevissimo tratto di ferrata (consigliato assicurare i non esperti) fino a raggiungere un punto basale (2560 m) dove con gran sorpresa incontriamo un branco di stambecchi. Risaliamo a fatica la Val dei Cantoni passando per nevai e un tratto roccioso in parte attrezzato dove effettuare qualche facile passaggio in arrampicata di massimo I+ (in una cascatella è possibile anche rifornirsi d’acqua) fino a raggiungere il Passo del Travignolo (2925 m), tra Cimon della Pala e Cima Vezzana, con vista verso la Val Venegia e il famoso Castellaz (2333 m) in cui è situato il noto Cristo Pensante. Sullo sfondo il gruppo porfirico di Cima Bocche e a distanza il Gruppo del Catinaccio.

Iniziamo a salire a destra verso Cima della Vezzana in una dura traccia ghiaiosa fino a raggiungere una forcella (3030 m) che divide Cima Vezzana dal Nuvolo (3075 m). Iniziamo a salire verso la cresta rocciosa non difficile per roccette verso Cima Vezzana fino a raggiungere la stretta vetta a 3192 m. Il pendio SE è roccioso e ciottoloso con piccoli salti rocciosi, mentre a NO la montagna scende verticalmente verso la Val Venegia con un salto verticale di circa 500 m. La lunga salita è durata 7 ore.

Visto il peggioramento delle condizioni meteo e l’imminente copertura nuvolosa, si inizia a scendere per il percorso di andata, con metà percorso in condizioni di zero visibilità a causa delle nuvole (con il rischio di perdere la traccia nei pressi di Cima Corona). Il percorso di rientro è durato 4 ore e mezza.

Considerazioni finali

Questo percorso permette di raggiungere una delle più suggestive vette dolomitiche, la Cima della Vezzana, punto più elevato dell'intero gruppo delle Pale di San Martino. Per effettuare giri così lunghi è necessario tempo stabile e in caso, spezzare la camminata in due giorni pernottando al Rif. Pedrotti. Molto importante è fare attenzione alle scariche di sassi quando si cammina sotto parete o comun 

Galleria immagini

Le Pale di San Martino viste dal Campeggio di Castelpietra alle 6.30 del mattino

La Tognazza (2207 m) con la parete di ignimbrite

Il Cimon della Pala (3184 m) dall'inizio del sentiero

Affioramento dei primi membri della Formazione di Werfen sotto il Cimon della Pala

Il Passo Rolle (1985 m)

La base della parete del Cimon della Pala

Ripple da onda fossili nel Membro di Campil della Formazione di Werfen

Il Membro di Campil nella Formazione di Werfen

Il Primiero e le Vette Feltrine sullo sfondo

Le Pale di San Martino dalle Crode Rosse (2200 m)

Passo Rolle e sullo sfondo Cima Bocche (2745 m) dalle Crode Rosse

Superiamo i vari canaloni alla base delle pareti delle Pale

Il avviciniamo alla parete attrezzata sotto Cima Rosetta, sopra di noi i cavi della cabinovia Rosetta

Il pendio roccioso prima del tratto attrezzato

Il Cimon della Pala e le pareti dolomitiche su cui si sviluppa la via ferrata Bolven-Lugli

Pinnacoli dolomitici mentre saliamo per il Rif. Pedrotti

San Martino di Castrozza sotto di noi

Il sentiero attrezzato è molto facile in quanto protetto da corrimano e parapetti in acciaio, non è necessario avere l'attrezzatura

Il sentiero attrezzato si comporta qui come una facile scalinata protetta

Il settore settentrionale delle Pale di San Martino, da sinistra Cimon della Pala, Croda della Pala (2960 m) e Cima Corona (2768 m)

La Pala di San Martino (2982 m) a sud

Cima Rosetta (2742 m) e l'arrivo della Cabinovia Rosetta

Il settore settentrionale delle Pale

Seguiamo il sentiero nell'altopiano verso Rif. Pedrotti alla Rosetta

Bivio con l'AV2

L'altopiano lunare delle Pale

Rif. Pedrotti alla Rosetta, 2581 m

Dal Passo della Bettega (2667 m) verso est, il Civetta sullo sfondo (3220 m)

Pinnacolo dolomiti a forma di "zoccolo di gnu"

La Fradusta (2940 m) con l'omonimo ghiacciaio

Scendendo da Passo Bettega verso Val dei Cantoni

La Val dei Cantoni e il Passo del Travignolo

La Val Venegia e il gruppo di Cima Bocche dal Passo del Travignolo

Alla vetta di Cima Vezzana, 3192 m


Stambecchi a in Val dei Cantoni

Stambecchi

Zoom sugli stambecchi

Marmotte lungo le pietraie nel Sentiero dei Finanzieri

Sentiero dei Finanzieri nelle pietraie, le Pale sono coperte dalle nuvole la sera


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