2024-06-01 Cascate del Fanes

 CASCATE DEL FANES

Vie ferrate alle Cascate del Fanes (Dolomiti di Braies, di Sesto e di Ampezzo, Belluno)

Dati tecnici

Data

1 giugno 2024

Punto di Partenza

parcheggio Cascate di Fanes (1330 m)

Lunghezza

11,1 km

Tempo

4.30

Dislivello complessivo

500 m (compresi saliscendi)

Quota massima

1740 m (ponte di legno)

Punti d’appoggio

Sentieri

CAI 10

Difficoltà

EEA - II - F

Segnaletica

Ottima

Percorso in sintesi

  • parcheggio Cascate del Fanes (1310 m)
  • Ferrata Giovanni Barbara
  • Ferrata Lucio Delaiti
  • Ferrata Cengia di Mattia
  • parcheggio Cascate del Fanes









Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su fondovalle dolomitico a quote di media montagna. Il dislivello è medio e sviluppato su una media lunghezza del percorso. La pendenza media è bassa.

Il percorso alterna strada forestale all'inizio asfaltata, sentiero e brevi vie ferrate facili. Le prime due vie ferrate (Giovanni Barbara e Delaiti) sono valutate come facili e adatte ai neofiti. Compongono un giro ad anello che passa sotto le cascate e lungo le cenge della forra dolomitica dei Rio Fanes. Il cavo è pressochè continuo anche nelle tratte più facili, unica difficoltà più essere dovuta a punti in cui la roccia è bagnata, per cui risultato utili i pioli e le cambre posizionate. La ferrata Cengia di Mattia è molto breve, passando sotto una piccola cascata più in alto e salendo una paretina di 10 m. La segnaletica è ottima.

Il grado di difficoltà escursionistica è EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura), il grado di difficoltà alpinistico è F (Facile).

Introduzione geografica e cenni geologici

Le Cascate di Fanes si trovano all'interno di una profonda forra nella roccia dolomitica nel fondovalle della Val di Fanes, alla base dei gruppi dolomitici delle Dolomiti di Braies, di Fanes e delle Tofane. Sfruttando probabilmente i punti deboli della roccia, si sono create delle forre profonde oltre 100 m.

La formazione rocciosa principale dell'area è la Dolomia Principale, la quale costituisce i salti rocciosi delle cascate e le pareti verticali delle Dolomiti circostanti. Alla vetta di quest'ultime vi sono invece i Calcari Grigi del Giurassico Inferiore.

Accesso

Dalla Statale 51 Alemagna proveniente da Cortina verso Dobbiaco, poco dopo la località Fiames si gira a sinistra per una stradina con indicazioni Val di Fanes. Pochi metri dopo vi è uno spiazzo dove parcheggiare.

Percorso

Iniziamo il percorso continuando sulla strada asfaltata ora chiusa al traffico. Proseguiamo sostanzialmente in piano superando la forra del Ru Felizon proveniente dal Passo Cimabianche e percorrendo sulla sinistra orografica del torrente Boite fortemente carico a seguito delle forti piogge e le recenti nevicate ad alta quota. Con la prima parte aggiriamo il Col Rosà (2160 m) a sud e attraversiamo il torrente Boite e il Rio Fanes con due ponti a poco distanziati (1355 m). Dopo quest'ultimo ponte, la strada (ora diventato sentiero sterrato, contrassegnato come CAI 10), inizia a salire con serietà per il pendio boschivo della Riserva Naturale del Fanes. A 1440 m attraversiamo il Ponte Alto, breve ma situato al di sopra di una stretta ma profonda forra (circa 100 m) al di sotto del quale il Rio Travenanzes scorre per gettarsi poco dopo sul Rio Fanes. Giungiamo quindi in un punto di ristoro (1450 m) con dei tavolini in posizione panoramica sulle profonde forre alla base dei gruppi dolomitici circostanti, con un sottofondo sonoro pesante dovuto alle cascate cariche d'acqua. Tra i gruppi dolomiti, parzialmente coperti dalla nuvolosità, il Gruppo delle Tofane a Sud, il Gruppo di Fanes a Est (che inizia con il Monte di Vallon Bianco a 2688 m) e il Gruppo di Braies a Nord (Taburlo e Taè, rispettivamente 2261 m e 2511 m).

Poco dopo l'area ristoro inizia il sentiero che permette di effettuare la discesa nella forra e il percorso ad anello lungo le vie ferrate Barbara e Delaiti. Dopo un paio di tavoli con dei cartelli informativi (dove possiamo indossare l'attrezzatura da ferrata) iniziamo a percorrere la larga cengia attrezzata dove troviamo la targhetta d'inizio della Ferrata Giovanni Barbara. Continuamo la larga e facile cengia moderatamente esposta a destra avvicinandoci alla cascata. Passiamo sotto la cascata e risaliamo un breve colatoio terroso (circa 2 m), che riscendiamo dalla parte opposta. Scendiamo quindi per gradini su un facile pendio ghiaioso e poi seguamo il sentiero a destra (la segnaletica indicherebbe di attraversare il torrente, ma è scorretto in quanto il percorso è interrotto). Raggiungiamo quindi nuovamente il cavo e scendiamo una paretina di 10 m appoggiata, dove la presenza di cambre metalliche aiuta la discesa visto che la roccia è spesso bagnata. Scendiamo quindi il torrentino guadandolo nei punti più accessibili fino alla base della grande cascata dove è presente un ponticello da attraversare. L'attraversamento è stato rapido a causa della forte energia della cascata che nebulizzata l'acqua rendendo facile bagnarsi lungo il passaggio. Risaliamo il pendio (attrezzato nei punti più ripidi) e iniziamo la Ferrata Lucio Delaiti, che inizia come larga cengia intervallata da qualche breve ma facile salto roccioso. Continuando arriviamo il passaggio chiave della ferrata, ovvero una paretina di 4 m da risalire utilizzando gli appoggi presenti sulla roccia nel lato sinistro. Continua quindi la facile cengia, che si restringe in alcune tratte (il cavo è sempre presente) fino al termine nuovamente nei pressi dell'area di ristoro.

Visto il tempo presto e il persistere di condizioni meteo momentaneamente stabili, decidiamo di risalire il Rio Fanes per raggiungere la più superiore Ferrata Cengia di Mattia. Risaliamo un largo sentiero e a quota 1510 m prendimo un sentiero a destra che passa vicino al torrente a fianco delle cascate. Superiamo un primo ponte (1515 m) e ci troviamo alla sinistra orografica del Rio Fanes, dove seguiamo il ripido sentiero su scale metalliche e su pendii e pareti a fianco del torrente interrotto dalle cascate. Superiamo un ponte (1640 m) nei pressi di alcune rapide e risaliamo quindi per la destra orografica del Rio Fanes. Continuiamo a salire fino all'ultima cascata, dove inizia la cengia con la targetta della Ferrata Cengia di Mattia (1720 m). Passiamo nuovamente sotto la cascata, aiutandoci con cambre metalliche vista la roccia costantemente bagnata. Dopo la cengia, saliamo una facile parete appoggiata ricca di appigli, che terminata continua con un sentiero lungo il torrente fino ad un ponte di legno (1740 m), il punto più elevato dell'escursione.

Raggiungiamo quindi facilmente l'ampio sentiero sterrato (CAI 10) e lo scendiamo, incontrando anche qualche lepre stranamente non impaurita. Continuiamo la discesa agganciando a destra il CAI 408 proveniente dalla Val Travenanzes e arrivando nuovamente ai tavoli panoramici e al Ponte Alto. Scendiamo quindi per la strada di andata fino al parcheggio.

Considerazioni finali 

Le tre ferrate sono brevi è molto facili a livello tecnico, rendendole particolarmente adatte ai neofiti del mondo delle ferrate. A ciò si aggiunge l'ambiente naturale e i passaggi caratteristici al di sotto delle cascate. Il fatto di trovarsi sotto le cascate rende questo percorso accessibile e ideale anche in assenza di sole o in presenza di leggera pioggia (da evitare comunque in caso di meteo fortemente instabile).

Galleria immagini

Proseguiamo per la strada chiusa al traffico

Ru Felizon proveniente da Passo Cimabianche dentro una stretta gola nella dolomia

Torrente Boite

Strada lungo il torrente Boite

Torrente Boite

Torrente Boite, sopra il Taburlo (2261 m)

Forra profonda sotto il Ponte Alto (1440 m)

Forra dal punto panoramico di ristoro (1450 m)

Il Taburlo dal punto di ristoro

Inizio della cengia attrezzata verso l'attacco alla Ferrata Giovanni Barbara

Targhetta d'inizio della ferrata Giovanni Barbara

Percorso in facile cengia attrezzata

Verso la prima cascata con passaggio sottostante

Passaggio sotto la cascata (la qualità è bassa a causa della fotocamera bagnata per la forte umidità)

Discesa da un canalino sempre attrezzato

Scendiamo da una serie di gradoni all'interno della forra

Passiamo a fianco al torrente a lato della cascata

Il ponticello alla base della forra da raggiungere

Scendiamo per una paretina dove le cambre aiutano a scendere a causa della roccia spesso bagnata

Discesa a fianco del torrente

Discesa lungo il torrente

La cascata vicina al ponticello. Il carico d'acqua a causa delle recenti piogge ha reso i torrenti e le cascata fortemente vigose

Risaliamo dal lato opposto

Inizio della Ferrata Lucio Delaiti

Proseguiamo su larga cengia attrezzata con occasionali facili salti rocciosi di qualche metro

Il punto chiave della ferrata, una paretina appigliata di circa 4 m da salire

Passaggio in larga cengia

Occasionali restrizioni della cengia, facilitati dalla continua presenza del cavo, nei pressi del termine della ferrata

Sentiero al termine della ferrata, vicino al punto di ristoro

Prendiamo il sentiero delle cascate a quota 1510 m risalendo il Rio Fanes

Attraversiamo il Rio Fanes con il primo di una serie di ponti portandoci sulla sinistra orografica del torrente

Il ponticello (1515 m)

Scalinata attrezzata (1530 m)

Cascate lungo il Rio Fanes

Risaliamo il sentiero alla base delle pareti dolomitiche

Secondo ponticello (1640 m) sotto il torrente carico

L'ultima cascata, dove si sviluppa l'ultima ferrata

Nei pressi dell'attacco all'ultima ferrata (1720 m)

Targhetta della ferrata Cengia di Mattia

Paretina attrezzata da risalire

Passaggio in cengia sotto la cascata

Breve sentiero dopo la fine della ferrata

Ponticello di legno (1740 m), punto più elevato dell'escursione

Il Col Bechei (2794 m) innevato appare appena sotto le nuvole

Discesa per il largo sentiero CAI 10 dalla Val di Fanes

Una lepre non impaurita lungo il sentiero

Congiunzione del CAI 10 con il sentiero CAI 408 proveniente dalla Val Travenanzes

Il gruppo delle Tofane a Sud, innevato e coperto dalle nuvole

Il Vallon Bianco (2688 m) appartenente al gruppo di Fanes a ovest

La profonda forra del Rio Travenanzes che si immette nel Rio Fanes alimentando il torrente Boite

Sotto il Ponte Alto la forra è profonda circa 100 m



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