2024-08-17 Ferrata Ginepri


 FERRATA GINEPRI

Via ferrata Ginepri nel versante NO del Corno Grande

Dati tecnici

Data

15 agosto 2024

Punto di Partenza

Rifugio Franchetti (2433 m)

Lunghezza

4 km

Tempo

3.30

Dislivello complessivo

370 m (compresi saliscendi)

Quota massima

2710 m (presso Passo del Cannone)

Punti d’appoggio

  • Rifugio Franchetti

Sentieri

CAI 103 - 105 - 150

Difficoltà

EEA - II - PD

Segnaletica

Scarsa in alcuni punti

Percorso in sintesi

  • Rif. Franchetti (2433 m)
  • Sella dei Due Corni (2538 m)
  • Ferrata Ginepri
  • Sella del Brecciaio (2506 m)
  • Conce degli Invalidi
  • Passo del Cannone (2679 m)
  • Sella dei Due Corni (2575 m)
  • Rif. Franchetti


Note tecniche e difficoltà

Il percorso proposto si sviluppa su versante e pareti a quote di alta montagna. Il dislivello è medio e sviluppato su una bassa lunghezza del percorso. La pendenza media è moderata.

Il percorso si presenta come sentiero e via ferrata. La via ferrata Ginepri (ex Brizio) alterna tratti in costa, facile cengia e qualche scala verticale ad esposizione moderata. Di ritorno si passa per il tratto attrezzato del Passo del Cannone, descritto della relazione riguardante la salita al Corno Grande.

Il grado di difficoltà escursionistica è EEA (Escursionisti Esperi con Attrezzatura), il grado di difficoltà alpinistico è PD (Poco difficile).

Introduzione geografica e cenni geologici

La ferrata Ginepri (ex ferrata Brizio) si sviluppa sulla parete NO del Corno Grande al di sotto della Conca degli Invalidi (dove si sviluppa la via normale) sopra il Vallone dei Ginepri. Questo vallone, di origine glaciale si apre a ovest tra il Corno Grande e il Corno Piccolo e termina sulla Val Maone.

Nel primo tratto di ferrata possiamo osservare le due formazioni rocciose che separano il Calcare Massiccio del Corno Grande e i Calcari Bioclastici Inferiori del Corno Piccolo: la Corniola e il Verde Ammonitico, di età giurassico medio-inferiore. La prima è caratterizzata da calcari stratificati di colore grigio, la seconda è caratterizzata da calcari selciferi con fossili e marne verdastre. Entrambe le formazioni si sono originate alla base di scarpata, quindi la loro presenza testimonia il momento di rottura dell'antica grande piattaforma e la successiva formazione della Piattaforma Laziale-Abruzzese.

Percorso

L'attacco della ferrata Ginepri si trova poco distante l'attacco della ferrata Danesi al Corno Piccolo. L'avvicinamento descritto per quest'ultima è quindi il medesimo della presente escursione. Iniziamo traversando il pendio detritico del Vallone dei Ginepri fino ad incontrare la targetta di inizio ferrata. Il primo spezzone di cavo ci permette di superare un facile traverso tra gli strati rocciosi del Verde Ammonitico. Continuiamo il traverso alternando salite e discese facili dove arrampicare (I+/II).

Scendiamo per un grande canalone (nonostante non sia stato trovato, di solito qui è presente un nevaio insidioso da affrontare usando i ramponcini) a cui segue dalla parte opposta una parete da salire utilizzando una serie di cambre metalliche e una scala. Dopo questa parete di circa 15 m proseguiamo su una larga cengia attrezzata che termina con una discesa ad un secondo canalone più piccolo del precedente. Saliamo con una breve scala e continuiamo a salire per una rampa rocciosa facile. Al termine della rampa la via piega a sinistra con facili salite su roccia (I+) e arriviamo ad una conca superiore. Percorriamo la conca tra placche attrezzate e sentiero facile detritico. Dopo l'ultimo spezzone di cavo arriviamo alla targhetta di fine ferrata (o inizio a seconda della direzione di percorrenza) e giungiamo alla Sella Del Brecciaio (2506 m) con vista sul Monte Portella (2388 m), sul Monte Aquila (2494 m) e sulla parete sud del Corno Grande.

Seguiamo la via normale di salita al Corno Grande nella Conca degli Invalidi (2615 m) e intorno a quota 2700 m prendiamo il sentiero 103 che supera il tratto attrezzato del Passo del Cannone. Scendiamo quindi via percorsa ormai innumerevoli volta verso la Sella dei Due Corni e quindi al Rif. Franchetti.

Considerazioni finali 

La ferrata effettuata è di media difficoltà, con passaggi in genere facili dove poter fare anche un po' di arrampicata. I tratti in parete sono verticali e adrenalinici ma ottimamente attrezzati con scale e cambre per una facile progressione. Da prestare attrezione il grande canalone per la presenza del nevaio, nel momento del percorso non era presente, tuttavia per evitare spiacevoli sorprese è bene avere con se in emergenza un paio di ramponcini.

Galleria immagini


Avvicinandosi all'attacco nel pendio detritico del Vallone dei Ginepri

Targhetta di inizio ferrata

Un fossile (corallo?) del Verde Ammonitico

Il primo tratto di cavo

Superiamo una conca tra le stratificazioni del Verde Ammonitico

Stratificazioni del Verde Ammonitico

Procediamo nel pendio attrezzato

Facili saliscendi nel pendio roccioso aiutati da cambre metalliche

Scendiamo all'interno di un canalone

Risaliamo verticali dalla parte opposta con una scala di cambre metalliche

Tratto di scala al termine della parete

Continuiamo in cengia

Scendiamo e saliamo per un successivo canalino

Saliamo per la facile rampa

La via piega e saliamo la facile parete

Continuiamo per facili rocce attrezzate

Le ultime rocce prima della conca finale

Ultima parte di ferrata su facili cenge attrezzate

Sentiero tra detriti

Ultimo tratto attrezzato molto facile

Targhetta di termine ferrata

Il Monte Portella (2388 m) dalla Sella del Brecciaio

Sella del Brecciaio (2508 m)

Parete sud del Corno Grande

Il Monte Aquila (2494 m)

Risaliamo per la via normale

Alla Conca degli Invalidi (2615 m) continuiamo a salire fino a intercettare il sentiero del Passo del Cannone

Commenti

Post popolari in questo blog

Dolomiti